Cà Cornera, Porto Viro (Rovigo) . Un nuovo incontro con la fotografia e la magia che ogni appassionato di questa forma di espressione sa ricreare affidandosi a tecniche personali e alla ricerca di nuovo modi di ‘vedere’, inquadrare e cogliere la realtà. Dal 18 settembre, quando è stata inaugurata, fino al 20 novembre, all’Osteria di Cà Cornera, nel Delta del Po, è possibile visitare la raccolta di scatti che Fabio Crivellaro ha intitolato: ‘La tentazione del colore’. Una dimostrazione di tecniche con cui la fotografia a colori ritrae la realtà e la trasforma in una magia. A volte, sono i colori e i riverberi della luce l’oggetto della sperimentazione; altre volte sono i diversi punti di vista a costituire materia di indagine. Fabio Crivellaro ha scelto un vero e proprio ‘punto di vista’ sulla realtà per cui tra contenuto e linguaggio viene annullata ogni differenza.
Nei suoi scatti, sempre molto diversi fra loro per soggetto e situazioni, c’è un solo e unico filo conduttore: quello di catturare la forza cromatica del reale come un raggio teso a illuminare il presente in un rapporto empatico condiviso, quasi fisico, che magnetizza lo sguardo. L’obiettivo coglie la forte tensione tra forma e colore rivelandolo in costruzioni fantasmagoriche, circuiti elettrizzanti, grafismi fosforescenti di luna park notturni, sempre, però, con la consapevolezza di chi conosce il linguaggio seducente del colore. A volte, l’obiettivo e usato per depistare l’attenzione, deviare lo sguardo per dare vita a una inaspettata estetica delle cose: primi piani variopinti degli oggetti di ogni giorno, cromatismi insoliti di geometrie metropolitane, audaci interazioni colorate di materiali accostati per gioco che li trasforma in immagini sensuali e ipnotiche.
   Forse, lo scopo finale di Fabio Crivellaro è essenzialmente quello di inseguire con lo sguardo il valore e il ruolo del colore, per raccontare il mondo con incantata allegria.
   Nato ad Adria, nel 1981, Fabio Crivellaro si è appassionato di fotografia fin da piccolo, dedicando, all’inizio, grande attenzione alla composizione e al lato tecnico per rendere la scena. Più tardi ha preferito catturare liberamente le cose che gli stavano attorno, mescolandosi con i protagonisti sulla scena: l’essere umano, il mondo della natura e l’architettura.
Lauretta Vignaga