Rovigo, Veneto –  Due settimane di full immersion nella lingua inglese, in compagnia e con il supporto di tutors giovani e dinamici provenienti da paesi di lingua inglese. La quarta edizione di ‘City camp’ si è conclusa, venerdì pomeriggio, sul palco  del teatro della Parrocchia di San Bartolomeo, con il tradizionale show che ha coinvolto 65 ragazzi dell’Istituto Comprensivo Rovigo 3, il gruppo più numeroso tra quelli degli Istituti che hanno aderito all’ iniziativa. A guardarli, ascoltarli e applaudirli genitori e nonni, fratelli più grandi e più piccoli, stupiti della scioltezza del linguaggio, la disinvoltura e lo spirito sbarazzino messi campo per l’occasione.
Cinque i livelli di preparazione e cinque i gruppi che hanno lavorato con altrettanti tutors su percorsi individuali. Mattinate di lavori di gruppo, attività pratiche, giochi e dialoghi da costruire per dare vita a storie di agenti segreti e spie; maghi buoni e malvagi,  con cui allearsi o combattere per salvare l’universo. E poi le canzoni mimate, indispensabili per limare le difficoltà della pronuncia, e le scenette a tema dove i costumi di carta dipinta raccontavano il ruolo di ciascuno.
 Uno show coloratissimo introdotto dalle immagini delle attività della mattina e del pomeriggio, tra gli spazi delle classi e del giardino della scuola. Poi, il gruppo del 5° livello, seguito da Mariana, tutor statunitense, ha dato vita ad una scuola per agenti segreti, buffi e un pò imbranati. Il livello 6A, seguito da Gina, tutor della Nuova Zelanda, ha raccontato come funzionano le cose all’Università di magia. Il livello 6B, preparato da Laura, tutor canadese, ha raccontato la storia di una scuola diventata di ghiaccio per magia.  Il livello 7, seguito da Ben, tutor della Gran Bretagna, ha raccontato il seguito della tragedia del Titanic, un’isola della sopravvivenza, su cui hanno trovato salvezza alcuni scampati: il ‘Two – Tanic’. Il livello 8, affidato a Pamela, tutor irlandese, ha riassunto, cantando, il lavoro dell’apprendista.
     Canti conclusivi, consegna dei diplomi e un grosso ‘arrivederci’ al prossimo anno, hanno siglato la fine.
Lauretta Vignaga