A Ceregnano, Sala Consigliare, la mostra fotografica di Roberto Bottari visibile fino al 10 agosto 
        Un nucleo di foto, selezionato fra alcune centinaia, per raccontare, vedere e ‘ascoltare’, con la mente, il ‘Grande Fiume’, che, placido e possente, attraversa la pianura e, lambendo anse e isolotti, si getta nel mare. Una mostra per appassionati e amanti del bello, inaugurata il 3 di agosto nella Sala Consigliare del Comune di Ceregnano, dove si potrà vedere fino al 10 di agosto. Immagini scattate nelle diverse stagioni dell’anno, e nelle diverse ore del giorno: quando il sole riflette i suoi raggi sulla corrente ondulata o quando sull’acqua ristagna la prima nebbia d’autunno. Quando gli alberi riflettono sulla corrente il verde intenso delle loro chiome o quando settembre dipinge di rosso e di giallo le foglie per l’ultimo festa.
   ‘Lungo il fiume e tra gli alberi’, titolo che ho dato al commento scritto per la mostra di fotografie, esprime la necessità di soffermarsi sulle immagini realizzate da Roberto Bottari, analizzarne i particolari senza fretta per cogliere l’attimo unico e irripetibile che custodiscono. Percepire la vita nelle cose, di quell’unicum a cui anche noi apparteniamo.
Tramonto sul Po
foto Bottari
“Lungo il fiume e tra gli alberi scorre una vita meravigliosa, celata nell’ondeggiare dell’erba, sussurrata dalle foglie che fremono alle carezze del vento; custodita nei tronchi e fra i rami che si protendono verso il cielo. D’estate, l’acqua lambisce pigramente gli isolotti di sabbia che rallentano il suo corso e i pioppi, all’imbrunire, favellano di miti e leggende. Raccontano di Eridano che accolse tra i suoi flutti il carro in fiamme di Fetonte figlio di Apollo. E delle Eliadi che, in riva al fiume, piansero sconsolate il fratello prima di essere trasformate nei pioppi che accompagnano le rive del Po. Anche la vita dell’uomo scorre incessante: insegue la velocità su nastri d’asfalto e non vede il cielo azzurro di settembre e le nuvole che galoppano sul pelo dell’acqua. Nella pianura che si stende sotto gli argini, la gente del Polesine ha costruito le proprie case e i paesi. Ha lavorato i campi e seminato il grano; ha creato delle comunità e gettato le basi per un futuro migliore. Oggi il ‘Grande Fiume’ è anche importante via di comunicazione, tracciato per gare sportive e, sugli argini, i bikers sperimentano una nuova forma di turismo.
   La luce è l’elemento che rende unica e vibrante ogni foto scattata: la luce rosea dell’alba e il rosso infuocato dei tramonti; la luce che spezza gli esili arbusti immersi nell’acqua delle golene e il pallido raggio di novembre in lotta con la nebbia che sale dalla terra. Acqua e cielo, terra e acqua e il lavoro dell’uomo: il mondo intero condensato in una mostra da non perdere.
Lauretta Vignaga