Mobby Jackson (1960), Scano Boa (1961) e Quando la pelle brucia (1966) sono i film di Renato Dall’Ara che il festival friulano presenta, accompagnati dal pluripremiato cortometraggio L’isola che c’era (2014) del filmmaker rodigino Alberto Gambato e dall’intervista a Gian Antonio Cibotto (2004) realizzata da Giancarlo Marinelli.

“I Mille Occhi” di Trieste, Festival giunto alla XV^ edizione, dal 16 al 22 settembre riscopre ancora una volta molto cinema raro (soprattutto italiano) di varie epoche al di là delle destinazioni archivistiche o di studio, ritenendo che a ogni proiezione il film possa offrirsi come fosse la prima, correggendo le disattenzioni con cui spesso sia il pubblico che la critica accolsero molti film alla loro uscita.

Tra gli undici percorsi di visione previsti nel programma, la sezione a cura di Dario Stefanoni “Mondo piccolo, grande ombra (I veneti sono matti, prima parte)” va alla scoperta di cineasti veneti ingiustamente dimenticati da ogni storia del cinema, involontari propugnatori di un’idea di cinema “lontana da Roma” e oggi pienamente meritevoli di essere riscoperti e restituiti al nostro presente come il rodigino Renato Dall’Ara ed il padovano Walter Santesso, autore di film per ragazzi e attore tra gli altri per Federico Fellini (era il paparazzo ne La Dolce Vita), Claude Autant-Lara e lo stesso Renato Dall’Ara (Scano Boa, Mercanti di Vergini).

È’ questo un periodo di felice riscoperta della carriera di Renato Dall’Ara, iniziato nel 2014 con la realizzazione de L’isola che c’era del rodigino Alberto Gambato, che in due anni ha ottenuto trenta selezioni a festival internazionali e cinque riconoscimenti, proseguito nel 2015 con le molteplici proiezioni polesane di Quando la pelle brucia (1966), per iniziativa del Circolo del Cinema di Adria, che da settimane sta anche progettando la realizzazione di un inedito saggio monografico sul cineasta rodigino.

Proprio a Renato Dall’Ara, con la proiezione del semisconosciuto Mobby Jackson (1960), è spettata l’inaugurazione in anteprima del Festival al Cinema Trevi – Cineteca Nazionale di Roma, martedì 13 settembre. Le altre due proiezioni dedicate a Dall’Ara hanno luogo invece al Teatro Miela di Trieste mercoledì 21, ore 20.45, con Scano Boa (1961), preceduto da L’isola che c’era (2014) dell’autore rodigino Alberto Gambato, che ricostruisce la genesi del primo cortometraggio di Renato Dall’Ara, anch’esso intitolato Scano Boa (1954). A seguire, l’intervista a Gian Antonio Cibotto (2004) di Giancarlo Marinelli. Giovedì 22, alle ore 18 viene invece proposto Quando la pelle brucia (1966), impreziosito dalla presenza della co-protagonista del film, Lissia Kalenda, già attrice principale per Dall’Ara in Mobby Jackson (1960).

Il programma del Festival “I mille occhi” prevede anche il Premio Anno Uno al maestro sloveno Vlado Skafar, la retrospettiva sul cinema tedesco in epoca Adenauer, una personale di Luca Comerio, una selezione del cinema di poesia italiano dal Friuli alla Sicilia, gli autoritratti allo specchio di Jonas Mekas e Jackie Raynal, l’omaggio a Marina Pierro e Walerian Borowczyk, la Raccolta di film italiani di Simone Starace in collaborazione con Penny Video, il cinema italiano oltre il muro del tempo con una selezione di opere di Mario Camerini, Raffaello Matarazzo, Alberto Pozzetti, Carmelo Bene, Gianpiero Rizzo e la Raccolta dell’Officina Filmclub (Glauber Rocha, Alberto Grifi, Massimo Sarchielli e Luciano Emmer).

Diretto da Sergio Mattiassich Germani, con la collaborazione di critici di livello internazionale quali Roberto Turigliatto, Olaf Moller, Fulvio Baglivi, Simone Starace e Dario Stefanoni, I Mille Occhi si avvale anche di partner quali la Cineteca del Friuli – Archivio Cinema del Friuli Venezia Giulia e il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.

Programma Festival (PDF)