Cittadina di Lendinara, Valentina Maniezzo esprime, già dalla fanciullezza, la predisposizione a creare con la fantasia e con le mani. Le piace disegnare dando vita alle storie che fioriscono nella sua mente. A dieci anni, con un disegno, vince il suo primo premio da ‘artista‘: una macchina da scrivere ‘Olivetti’.  La prima testimonianza delle sue attitudini e capacità.
   Cresciuta, frequenta il Liceo artistico a Rovigo e, conseguito il diploma, si iscrive al Dams – Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo – ottenendo la laurea triennale. Prosegue con il biennio di ‘Scienze dello spettacolo e produzione multimediale, all’Università di Padova, specializzazione che completa e arricchisce il suo iter professionale, fornendole le basi della sua ricerca e sperimentazione nel campo della pittura. Gli inizi sono nel solco della tradizione: paesaggi, ambiente, una tavolozza vivace e variegata. Ma  non è quello che vuole; non rappresenta le sensazioni, il conflitto che si agitano dentro di lei. Lascia perdere colori e pennelli e, per un po’, si dedica totalmente al lavoro e allo studio. Poi reagisce e si ribella: non le interessa quello che il mondo le presenta ma quello che si  annida nell’anima e nella mente dell’uomo.
 
Fa  un sogno strano, a cui non riesce a dare un senso ma mette in crisi tutto quello che ha fatto fino ad allora. Ne parla con un esperto nel campo dell’interpretazione dei sogni  e il consiglio che riceve è di seguire le sensazioni, le impressioni che hanno scosso la sua sensibilità; di dare loro una forma. Valentina segue il suggerimento e il suo modo di dipingere diventa qualcosa di autonomo, indipendente dalla sua volontà. La mano segue impulsi sconosciuti, a volte imprevedibili. Assume caratteristiche mai sperimentate prima. Una strada piuttosto complessa dove oggetti e corpi che vengono rappresentati sono il mezzo per trasmettere quello che si agita dentro di lei.
 
   “Molte persone che vedono le mie tele affermano di essere indotte a riflettere sulla propria storia, a valutare il cammino della loro vita” – racconta Valentina. E sulla tecnica che usa aggiunge: “Realizzare le mie opere richiede molto tempo: inizio stendendo il colore a spatola su tutta la superficie disponibile, poi applico colori primari e traccio il chiaroscuro senza toccare le tonalità già stese; le avvicino rispettando l’armonia cromatica precedentemente individuata. Di proposito, lascio spesso le figure incomplete; non cerco la perfezione: voglio sperimentare anche se non so ancora dove questo mi condurrà”.
    La presenza di Valentina Maniezzo in contesti pubblici è cosa piuttosto recente:  nel 2016 partecipa a  ‘Veritas Feminae’, un Art Contest, che si è svolto a Matera per accendere i riflettori sulle donne emarginate, umiliate, persino uccise, ma cariche di quella forza che le riscatta dalla condizione di vittime. Ha partecipato al ‘Premio Nocivelli’ (Bs), un concorso per la promozione dell’arte contemporanea in Italia. A gennaio 2017, si è aggiudicata il 2° posto, nella sezione ‘Arti figurative’, del premio internazionale Arlex  all’ Arts Festival di Lomazzo (Como), intitolato‘ Sguardi Shakespeariani’, dedicato al più celebre drammaturgo della storia, William Shakaspeare, a 400 anni dalla morte. Una selezione di giovani talenti a cui passare idealmente il testimone nelle discipline artistiche. Sabato 22 aprile, 2017, alle 11, Valentina Maniezzo inaugura la  sua prima mostra personale, allestita alla Casa Albergo per Anziani di Lendinara, in occasione della 411ma Fiera di San Marco.
Lauretta Vignaga