Dopo la mostra sul territorio del Delta del Po, allestita a Ceregnano alla fine di agosto, con foto realizzate da Roberto Bottari, prosegue l’interesse dell’amministrazione comunale e l’impegno dell’ assessore alla cultura, Elisa Chinarello, per offrire  una conoscenza più approfondita del territorio ai giovani della scuola secondaria di primo grado e agli abitanti del luogo. Un impegno che coinvolge anche Biblioteca, situata nello stesso edificio e aperta negli stessi giorni e con lo stesso orario delle mostre. Due luoghi  da frequentare per allargare i propri orizzonti e diventare cittadini partecipi della propria storia e proprio presente.
   In collegamento con la precedente esposizione, ora, nella sala consigliare del Comune, e in bella vista dalla piazza antistante, dato che i pannelli di supporto alle foto sono a doppia faccia, c’è una una interessante rassegna di fotografie  della fauna stanziale e migratrice, che nidifica o è di passaggio, nell’area umida del Delta del Po. Le immagini,  realizzate da Roberto Bottari e da Umberto Bindi, sono, nella maggior parte, ‘scatti dell’attimo fuggente’, quelli che, quasi sempre, nascono da un colpo di fortuna dopo un’attesa più o meno prolungata. Scatti  dedicati a numerose delle 370 specie che vivono nel Delta del Po, tra le più vaste zone umide d’Europa. Una zona privilegiata perchè ancora poco conosciuta e frequentata; caratterizzata da folti canneti, valli e lagune, scanni e lembi di sabbia finissima in continuità con il mare.
  La diversità di ambiente determina anche la diversità delle specie che lo caratterizzano. Aironi, garzette e cormorani si distribuiscono lungo il corso del fiume. L’airone rosso e il falco di palude nidificano fra i canneti; tra valli e lagune vivono e fanno il nido: gabbiani, cavalieri d’Italia, l’avocetta e la spatola. In inverno gli ampi specchi d’acqua si popolano di folaghe, di varie specie di anatre, il germano reale, il mestolone, beccacce e beccaccini. Sorprendente il paesaggio dove ogni ambiente ha caratteristiche diverse. Particolare l’ attenzione che i due fotografi gli hanno dedicato per cogliere ogni soggetto nel suo ‘habitat’. C”è la lepre che scappa fra l’erba di un campo con gli occhi girati ai lati; il riccio, immobile, che fissa l’obiettivo puntato su di lui. Sul nodo di un ramo ancora verde si scopre la cavalletta che cerca di mimetizzarsi e, accanto,  il frullo d’ali di un uccello che spicca il volo. Stormi d’anatre che  sorvolano specchi d’acqua e formazioni di aironi rossi che solcano il il cielo con le lunghe ali spiegate. Piccole meraviglie da guardare, fino al 1° ottobre, con il piacere che ogni nuova scoperta regala.
Lauretta Vignaga