Il tragico Mito di Medea in scena al Teatro in …Bustine
    , 4 aprile 2019
 Rovigo, Veneto – A ‘Spazio Contemporaneo’ il ‘Teatro in …. bustine’ ha messo in scena, giovedì 28 marzo 2019, il primo studio di Adriano Baccaglini  ispirato a ‘Medea’, uno dei miti più tragici arrivato fino a noi attraverso i testi di Euripide, Senaca e Ovidio.  Medea è personaggio tra i più discussi ed efferati della tragedia greca. Innamorata di Giasone fin dal primo istante del loro incontro, ha lottato e persino ucciso per lui. Ha tramato e compiuto ogni tipo di nefandezza per averlo tutto per sé, ma il destino le ha riservato la più amara delle delusioni.
   Creonte, re di Corinto, dove Medea e Giasone abitano, decide di dare in sposa  a quest’ultimo sua figlia Creusa offrendogli, in questo modo, la possibilità di salire al trono di Corinto alla sua morte. A Giasone la proposta piace in quanto migliorerebbe la vita sua e dei  figli avuti da Medea. La donna, però, non intende farsi da parte e tra i due inizia un’aspra contesa sostenuta da ragioni d’amore e tradimento da parte di Medea;  da ragioni politiche da parte di Giasone.
   Temendo che Medea, con le sue arti magiche, possa fare del male alla figlia , il re caccia la donna dalla città. Medea, però, è determinata a giocarsi il tutto per tutto e vendicarsi di Giasone nel modo più crudele possibile, uccidendo i figli che gli ha generato. 
      La scena si apre con Medea – Romina Zangirolami stesa a terra immobile; il corpo nascosto da una lunga veste nera. Davanti a lei, seduta, una ancella – Cristiana Previati –  la osserva in silenzio. Ne conosce la perfidia e la crudeltà e intuisce la sua sete di vendetta verso Giasone. Sa che non arretrerebbe neppure davanti al sacrificio dei figli.
 Allontanatasi la donna, Medea lentamente si rialza, si guarda intorno. I capelli scompigliati le ricadono sul viso; gli occhi arrossati osservano il luogo con furore. Gira su se stessa finchè cade di nuovo a terra. L’intensità espressiva  dei lineamenti del viso dellla protagonista,  la determinazione a ottenere una rivalsa  sull’affronto e l’ingiustizia patita affiorano da ogni muscolo, del suo corpo. e le frasi registrate e diffuse dalla voce di Adriano Baccaglini, regista e autore della lettura teatrale, interpretano perfettamente quello che ribolle nel corpo e nella mente della maga. ” Mi sento morire……Giasone mi avrebbe fatto questo……mi ha tolto il regno, il marito e tutto quello che avevo. Ma crede forse che la mia capacità di vendetta si sia esaurita? …. Giasone non è più in grado di capire……..gli uomini vanno in battaglia…..ma il dolore del parto è molto più atroce della battaglia….”
   La tragedia volge verso la conclusione.  Medea ha già compito il più orrendo dei delitti e cerca una ragione per quello che ha fatto…..Nel frattempo l’ancella, ritornata nella stanza, chiede a  Medea chi le ha fatto del male. “Un uomo” , le viene risposto. ” Sono stata tradita e infamata…..Dovevo ripagarlo….Dovevo vendicarmi togliendogli  per sempre il bene che gli avevo dato: i suoi figli”.
    Il testo  di Adriano Baccaglini, risalente a sei anni fa,  è ispirato alla tragedia di Euripide, portata in scena da Mariangela Melato, a cui egli l’ha dedicata.
   La lettura teatrale  ‘Medea’ è un progetto dell’ Associazione Cantieri culturali creativi e Teatro house, una opportunità per gli spettatori di sperimentare un tipo di teatro diverso da quello consueto, con performance dal vivo inserite in uno spazio privato che consente di entrare in sintonia con il testo recitato e condividerlo.
Lauretta Vignaga