Rovigo, Veneto –   Spazi immensi di acqua e cielo; Il tramonto e la notte che si inseguono mescolando, alternando e confondendo nel buio della notte che avanza i rossi infuocati e i blu porcellana in un ultimo spazio di cielo che, lentamente, si scioglie nell’infinito.
Un numero ristretto di foto, selezionate con grande attenzione dall’autore, Giancarlo Ballo, accolgono il visitatore nello spazio della Gran Guardia, fino al 5 ottobre prossimo. Immagini dove l’uomo è poco più che un’ombra che emerge dalla sua barca, simbolo di lavoro e fatica quotidiana che garantisce la sopravvivenza. Niente altro turba il silenzio che domina attorno, sulle acque placide che il riverbero della luce fa vibrare in una miriade di colori.
    ‘Amo la solitudine’ – afferma l’autore degli scatti. “Spazio e silenzio fanno di un sentimento una emozione, di un’atmosfera una visione  che si imprime nella memoria e nell’anima” . Nelle fotografie in mostra sui pannelli della Gran Guardia i pochi elementi di contorno assumono valore di icone, testimonianze di momenti irripetibili da conservare per se stessi o regalare agli altri.
Alla presentazione della mostra, il primo ottobre scorso, a cura di Vincenzo Baratella, titolare della Galleria Arte Mosé, si è, poi, sostituita la voce di Elisabetta Zanchetta, autrice di delicatissime poesie che parlano e sussurrano di attese e di gioie; di amore per la vita e la natura di cui osserva e raccoglie i palpiti e il respiro, i silenzi e il mistero. Ultimo regalo per presenti all’incontro, gli intermezzi musicali di Mara Baraldi al flauto e Andrea Fregnan con il suo strano hang drum, un oggetto a percussione che produce suoni in base ad una scala predeterminata.
   Giancarlo Ballo vive e lavora a Rovigo. A 18 anni si è innamorato della fotografia e continua ad amarla, oggi come allora. La ricerca del particolare, in un contesto generale, diventa mezzo di espressione personale, manifestazione di una esigenza spontanea e forte da conservare e trasmettere a chi sa condividere la bellezza che ci circonda. In fotografia la sua attenzione è attratta da ombre, geometrie, masse e dall’essere umano, punti di riferimento e confronto con la grandezza degli spazi e l’immensità degli orizzonti.
   Lauretta Vignaga