Rovigo, Veneto –  Da oltre 32 anni l’associazione Andos onlus, guidata dalla presidente Anna Maria Cavallari Monesi, conduce una importantissima campagna di informazione e  prevenzione contro il tumore al seno femminile, coinvolgendo un numero di donne in continua crescita, rese più consapevoli del rischio di ammalarsi e della necessità di non trascurare alcun segnale della patologia.
    Conclusa il 5 maggio, due mesi dopo la data prevista – fissata al 30 marzo – l’edizione 2017 di ‘Donne …….il seno di poi’, inserita nell’Ottobre rosa, mese internazionale della prevenzione del tumore al seno, ha registrato un numero di richieste particolarmente elevato sia per le conferenze che per le visite senologiche gratuite, in tutti i Comuni aderenti all’iniziativa.
   Ieri mattina, 14 giugno, nella sede della Direzione generale dell’Azienda ULSS 5 Polesana, riunione di  medici e volontari, che si sono impegnati per il successo dell’iniziativa. Sul tavolo la presentazione dei dati, registrati da novembre 2017 al 30 marzo, 2018, sulle visite effettuate in 17 Comuni della Provincia,  Rovigo compresa.
    “Il totale delle visite effettuate è 335”  – ha dichiarato il dott. Antonio Gandolfi, vicedirettore sanitario Andos Rovigo. “Numero che, sommato alle 508 visite di ottobre, danno un totale di 843 visite relative a questa edizione del progetto. Restano da aggiungere le donne che si sono recate negli ambulatori per informazioni e consigli in maniera autonoma. L’età riscontrata variava da meno di 20 anni ( 1 soggetto) a più di 60 anni; otto di loro sono state inviate al controllo radiologico” – ha concluso.
   “Risultati che parlano dell’eccellenza delle strutture ospedaliere di Rovigo e di Adria e della Breast Unit per ciò che riguarda la prevenzione  del tumore al seno” – ha sottolineato Edgardo Contato, direttore sanitario azienda ULSS 5 Polesana. “Circa 10.000 donne l’anno vengono sottoposte allo screening e negli ultimi anni, come  direzione generale, abbiamo cercato di incrementare al massimo i controlli, affidandoci a veri esperti medici e tecnici di questa patologia per cui  lo screening  è essenziale. Perchè ogni cosa funzioni, tuttavia,  ci devono essere dei presidi sul territorio che sostengano questo tipo di iniziative” – ha spiegato. E, rivolgendosi alla presidente Andos, Anna Maria Cavallari Monesi, ha espresso la sua riconoscenza per la sensibilità e l’impegno che la animano sostenendo un  progetto che coinvolge, nel fare, sia le amministrazioni pubbliche che  medici e personale  volontario,  pronti a offrire il loro sostegno e collaborazione  per un compito che non ammette ritardi”.
   Parole di elogio per l’attività di Andos anche da parte dell’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Rovigo, Patrizia Borile, presente all’incontro.  Fabio De Grandis, direttore sanitario Andos Rovigo, ha precisato che, attualmente, ci sono 23 persone, tra medici e specialisti, che collaborano con Andos e ha ricordato il patto di alleanza, proposto, dieci anni fa,  dall’ex presidente della Provincia, Tiziana Virgili, ai 50 Comuni della provincia, sottoscritto da tutti e da allora sempre mantenuto. Il patto è stato  sottoscritto a giugno, e, da allora, giugno è rimasto il mese stabilito per tirare le somme della prima tornata di visite di ‘Ottobre rosa’ .  Iniziate nel 2011, con l’impegno di coinvolgere quante più donne fosse possibile, le visite senologiche gratuite non hanno avuto interruzioni. Altro dato rilevante, la possibilità di prenotare le visite nel Comune di residenza di ciascuna donna evitando problemi di spostamento e, in caso di dubbio, il ricorso a test tecnologici per i tumori non palpabili –
 ha precisato il dottor Gandolfi.  ” Nonostante tutto, però, resta un numero non indifferente di donne che sfuggono ai controlli.  Nella fascia di età oltre i 70 anni, 7 donne su 10 non si sottopongono ai controlli, sia perchè oltre i limiti dello screening biennale obbligatorio che per motivi di lavoro e  difficoltà oggettive. Una carenza che verrà superata a breve  con l’innalzamento  a 75 anni delle visite senologiche obbligatorie”
    Concludendo l’incontro, il direttore sanitario, Edgardo Contato, ha voluto rassicurare i presenti e i rappresentanti della stampa locale sulla assoluta competenza e preparazione tecnologica dei medici che eseguono  mammografie e interventi; doti attestate da un target di circa 10.000 mammografie eseguite ogni anno nelle strutture sanitarie polesane, ciascuna vista da due tecnici e, in caso di dubbio, da un terzo radiologo. ” Rovigo si conferma come struttura di eccellenza, superiore a molti ospedali d’Italia. Da noi, un radiologo  deve eseguire almeno 5.000 mammografie l’anno e 150 interventi per conservare la sensibilità della mano” – ha specificato.
Lauretta Vignaga