Renzo Melotti, ritratto
Renzo Melotti, ritratto

Rovigo, Veneto. –  L’arte migliora la qualità della vita, anche nelle strutture di cura. Un’ intuizione di altissimo valore umano e sociale che ha guidato Renzo Melotti, notissimo gallerista ferrarese e critico d’arte, nella decisione di donare la sua notevole collezione di opere d’arte all’ULSS 18 di Rovigo, Ospedale Santa Maria della Misericordia. Oltre  155, tra quadri e sculture, per un valore, stimato per difetto, che supera il milione di euro.

    Una attenzione per chi si trova a trascorrere ore o giorni nelle strutture sanitarie, che ha preso forma con il coinvolgimento degli artisti, suoi amici, che Renzo invitava a donare qualche opera all’Ospedale Sant’Anna di Ferrara, poi dismesso. Proprio l’abbandono delle opere d’arte nell’ex struttura sanitaria  e l’incuria a cui erano state lasciate, ha provocato la reazione del gallerista e la decisione di togliere il suo tesoro a chi non aveva saputo farne buon uso. Oltre le sponde del Po, altri luoghi di cura  avrebbero utilizzato il suo inestimabile dono nel modo che Melotti aveva individuato.
    La mattina del 29 ottobre 2016, il progetto del gallerista è stato felicemente realizzato con l’esposizione delle opere donate sia nella bellissima hall dell’ospedale rodigino che negli spazi adiacenti, dove sostano le persone arrivate per una diagnosi strumentale o una visita.Solo una parte della raccolta, essendo altre state collocate in reparti dei piani superiori. Ad  ammirarle le molte persone, medici, personale sanitario, parenti di degenti, artisti inseriti nella collezione e loro famigliari.  A presentare quel dono, straordinario per valore e significato, il direttore generale, Antonio Compostella e il direttore sanitario, Edgardo Contato, attorniati da rappresentanti delle istituzioni, della politica e delle amministrazioni comunale e provinciale. Unanime la riconoscenza e la costatazione che la presenza di tanta bellezza, in un luogo dove preoccupazione e disagio sono i sentimenti più diffusi, può dare solo serenità. E per la città di Rovigo un arricchimento e una valorizzazione impensabili prima. A nome della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, anche  Sandro Fioravanti, vice presidente vicario, ha dichiarato la soddisfazione per aver contribuito alla conclusione dell’operazione.
Sala con tele e scultura
Sala con tele e scultura

Ultimo a far sentire la sua voce, il protagonista dell’intera operazione, Renzo Melotti. Commosso da un evento che realizzava il suo progetto di vita, e provato dalla fatica della giornata così intensa e coinvolgente, il gallerista ha ribadito il concetto che arte e scienza possono e debbono convivere nelle strutture sanitarie  perchè:” La bellezza è sollievo dell’anima e del corpo, allontana i brutti pensieri e stempera l’incertezza del momento. Talmente grande è la sua potenza che  l’uomo quando l’avvicina diventa egli stesso un’opera d’arte”. Un concetto che, meglio di tante parole, ha messo in luce la sua umanità, la vicinanza e l’empatia alla persona che soffre.

   In merito alla donazione, un gesto talmente grande e insolito da poter essere considerato unico nel suo genere, Melotti ha spiegato: “Il percorso, iniziato  per cambiare la destinazione della collezione, sembrava impossibile ma si è realizzato. Oggi, questo ospedale è un luogo speciale, e con lui anche la città diventa speciale. Per tutto questo devo ringraziare gli artisti, italiani e stranieri, che mi hanno sostenuto e sono inseriti nel catalogo che verrà consegnato alle persone qui presenti oggi. Ma non è tutto. Desidero che due copie del catalogo siano inviate ai direttori generali e direttori sanitari di 500 ospedali italiani, due per ciascuno, per ricordare questo evento”. leggendo alcuni appunti, mentre reggeva la targa ricordo che gli era stata consegnata, ha aggiunto:” Questa giornata è davvero straordinaria per me. Testimonia tanti anni di lavoro, pur se per me non è mai stato un lavoro; ogni difficoltà incontrata non è mai stata un ostacolo. Ringrazio tutti coloro che mi sono stati accanto e mi hanno sostenuto. Quello che è stato inaugurato oggi è insolito e di sicuro non accade tutti i giorni. Abbraccio tutti gli artisti, in particolare quelli che possono vedere le loro opere appese alle pareti di questo ospedale  dove scienza e arte adesso convivono. Ho avuto l’onore di conoscere  tanti artisti che  sono diventati fratelli per me; senza la loro generosità e disponibilità tutto questo non sarebbe stato possibile”.
Lauretta Vignaga