Rovigo, Veneto – Stili e sensibilità diverse, tecniche e temi personalissimi, in grado di soddisfare gusti e sensibilità raffinati e moderni altrettanto che romantici, astratti o iconografici.  Ricca la proposta d’arte che accoglie i clienti del Centro Commerciale La Fattoria nello spazio di fronte  ai punti vendita Coincasa e Brico. Gli autori, tutti artisti molto noti e apprezzati in Polesine e in Veneto, sono: Doriano Tosarelli, con le sue vedute di città, caratterizzate da particolari architettonici di epoche passate, che si inerpicano su montagne scoscese e colline, quasi a voler toccare il cielo. Stupendi notturni di Venezia con la luna piena, nuovi e più ricchi gli elementi vegetali e floreali che completano lo sviluppo della scena verso la parte inferiore del quadro; Nuova l’aggiunta della  cornice geometrica, tonda o quadrata, creata da raggi di luce e colore, che illumina e  conferisce vigore al tema rappresentato.
  Eleganti e raffinatissime le donne che hanno guidato la mano di Giancarlo Brancalion. Signore ‘bon-ton’ in tailleur e camicetta candida e il viso seminascosto dal cappellino blu con la veletta. Deliziosa la ragazza che cammina sulla spiaggia mentre il vento, capriccioso, le solleva la gonna rossa. Un omaggio alla femminilità dolce e riservata che oggi non esiste più. Altrettanto piacevoli le nature morte come quella che accosta alla frutta un pettirosso curioso.  L’acqua – di mare, di fiume o di un semplice canale – è  elemento connotativo delle vedute paesaggistiche di Brancalion, ricche di luce e colori. La produzione pitto rica di Atina Bardo, quasi esclusivamente su legno,  si distingue per le piccole dimensioni delle opere in mostra. Tavole  che raccontano le fantasie dei bambini, i loro giochi, e i sogni ad occhi aperti. Piacevolissime le raffigurazioni dei segni dello zodiaco, i ritratti di bimbi  e il ritorno al passato con la coppia di una dama e un cavaliere. A completare la gamma di ispirazione di Atina Bardo i paesaggi di acqua e campagna che richiamano il Delta del Po.
   Paesaggi creati dalla luce che si insinua fra gli alberi e i percorsi scoscesi di boschi e pendii montuosi, atmosfere che evocano lontananze misteriose dove l’elemento umano non compare mai. Inconfondibile la creatività di Gian Manet Prina che, recentemente, si è arricchita di elementi floreali e animali, delicati e piacevolissimi. Straordinaria la visione di un interno con un mazzo di margherite dentro una brocca di ceramica e le coloratissime composizioni floreali adatte a portare allegria in ogni ambiente, allo stesso modo che fiori e frutta delle nature morte. 
   Maura Mattiolo racconta la sua realtà attraverso masse di colore che si alternano e si sovrappongono, si sciolgono l’una nell’altra aggiungendo altre porzioni di tonalità spesso completamente nuove, create dall’artista stessa per dare forma ai pensieri e alle associazioni di idee. In ogni tela c’è una storia, semplice o complessa, che il titolo non sempre lascia intuire. La pittura astratta di Maura Mattiolo consente anche, in casi non rari, di avere una lettura del quadro da lati opposti, oppure regala la specularità di quello che le masse di tonalità diversa hanno suggerito. Di recente, l’astrattismo sta lasciando spazio al figurativo, contornando con il pennello le porzioni di colore stese in precedenza. Con Marina Basaglia veniamo introdotti in una dimensione domestica dove cose e ambienti sembrano sciogliersi nella nebbia di un sogno. Sullo sfondo, la costante di una presenza femminile bellissima, che fissa davanti a sé con sguardo vuoto come se nulla avesse più senso. Ad accentuare la negazione di speranza le infinite gradazioni del grigio e del rosa, che formano la tavolozza della pittrice.  
    Con Franco Montanari ritorniamo all’arte del Seicento, alle origini della pittura morta, quando gli oggetti inanimati diventano soggetti di opere prodotte per il godimento privato di collezionisti e uomini ricchi. Fondamentale è la ricerca del particolare, la perfezione di ogni cosa rappresentata e la ricerca coloristica, quanto più possibile vicina alla realtà. Altra fonte di ispirazione per Montanari, la ricerca e la produzione di temi iconografici raccontati con ricchezza di particolari e perfezione del segno e del colore. 
Lauretta Vignaga