Curata da Giandomenico Romanelli e promossa dal Comune di Conegliano e da Civita Tre Venezie, la mostra ‘Bellini e i Belliniani’, forte dei capolavori  presenti nella prestigiosa collezione dell’Accademia dei Concordi di Rovigo, diventa lo spunto per tracciare, nelle sale di Palazzo Sarcinelli, a Conegliano, una specie di mappa del milieu belliniano, o almeno di una parte significativa e originale di quel panorama di  artisti e capolavori della pittura veneziana e veneta negli anni straordinari tra 
Quattro e Cinquecento. Una scelta quanto mai significativa e opportuna, collocandosi nel V centenario della morte del maestro, che aprirà i battenti il 24 febbraio e si prolungherà fino al 18 giugno.
      Di Bellini ci sono rimasti segni inconfondibili del suo passaggio, i punti di riferimento che hanno fatto scuola per un numeroso seguito di artisti, stilemi di cui possiamo riconoscere gli elementi costitutivi: i contorni semplici di un volto, la postura e la struttura delle mani femminili, i differenti atteggiamenti del Bambinello, oltre ai paesaggi straordinari e incantati: colline scoscese e alberate, città murate e fortificazioni, il profilo lontano di catene alpine. E qualcos’altro che è più difficile descrivere e definire del  mondo belliniano: l’estasi muta e pensosa dei suoi personaggi, quell’essere amorevolmente assorti in pensieri insondabili, la mitezza, quasi pudore degli sguardi, attitudine che parte dal maestro e viene conservata gelosamente e  tramandata dai seguaci. Poi, la svolta atmosferica e tonale della sua pittura, lo ‘sfumato’ in cui svanisce la percezione dei contorni e dei profili, dove i protagonisti sono avvolti e immersi in una luce dorata che nessuno, però, saprà più  eguagliare.
Madonna con Bambino
Madonna con Bambino

Oltre ai due celebri capolavori di Bellini: la ‘Madonna col Bambino Gesù’ e il ‘ Cristo portacroce’, il percorso espositivo propone importanti confronti, contaminazioni, suggestioni con opere di altri artisti: da Palma il Vecchio a Dosso Dossi fino a Tiziano e Tintoretto, ai maestri tedeschi e fiamminghi, per sottolineare la centralità di Giovanni Bellini rispetto a uno scenario che non è solo veneziano e veneto.

   Un percorso narrativo ed espositivo in cui si inseriscono le tante figure che hanno frequentato l’atelier di Bellini: assistenti che hanno lavorato nelle grandi imprese decorative di Palazzo Ducale o nelle sale delle Scuole di San Marco e di San Giovanni Evangelista, aiuti che hanno replicato le tavole più fortunate, destinate alla devozione privata. Personaggi che diventano reali con le loro Madonnine, con le Conversazioni, nei paesaggi idealizzati.
  L’esposizione a Palazzo Sarcinelli si sviluppa secondo una precisa sequenza tematica: 1) L’Alba del Rinascimento; 2) Due Madonne con il Bambino; 3)  Devote meditazioni e santi attorno al trono; 4) Imago Christi; 5) Metamorfosi; 6) Trame di sguardi.

Cristo Portacroce
Cristo Portacroce
info: www.mostrabellini.it; email: ambrosano@civitatrevenezie.it  tel 041.2725912  mob. 338.4546387
Lauretta Vignaga