Rovigo, Veneto –   Sarà stata le curiosità per il titolo o forse quella per l’ambientazione ma ‘Canone domestico’, seconda performance del progetto ‘Racconta Rovigo’, a cura dell’ Associazione Cantieri Culturali Creativi, presieduta dalla coreografa e danzatrice Romina Zangirolami, ideata coralmente e interpretata dal gruppo ‘Artisti a kilometri 0, ha fatto centro. Diverse  le prenotazioni rimaste insoddisfatte per la  capienza limitata del luogo: la corte interna del quartiere popolare Mario Bergamo, in via IV Novembre, di fianco al Tempio della Rotonda. Una piccola isola di tranquillità, nel centro storico di Rovigo, dove i protagonisti di ‘Canone domestico’ – Adriano Baccaglini e Barbara Chinaglia –  hanno dato vita a uno spaccato di vita quotidiana che inizia la mattina, con le lenzuola stese ad asciugare, e continua dentro casa, dove le mansioni domestiche sono un gesto d’affetto per la famiglia.
    Su un lenzuolo, che funge da schermo, il regista Alberto Gambato fa scorrere un video dove Beatrice Pizzardo è intenta a rigovernare le stoviglie  mentre il pensiero vaga lontano. Ritorna alla mente la Gina, un tipo stravagante che, una volta, abitava nel quartiere ma ora pochi ricordano.  Qualcuno, in cortile, passa il tempo scambiando messaggi sul telefonino, in attesa che la Tv trasmetta il programma preferito.
     La mente si perde dietro ai pensieri che si rincorrono e ad ogni passaggio si arricchiscono di una piccola variazione  come in un canone musicale. Torna il ricordo della giovinezza, trascorsa in quel luogo, con i genitori e i fratelli;  le lenzuola stese al mattino e raccolte e piegate la sera. Dentro casa  il rituale delle faccende da sbrigare. Sentimenti, ricordi, valutazioni delle cose passate si alternano e sovrappongono senza un filo conduttore preciso, senza lo scopo di costruire un dialogo.   Intanto arriva la sera; la gente torna  nell’intimità domestica e riprende a fare le cose di sempre per dare un senso al tempo che passa in una esistenza sempre uguale.
    I monologhi degli interpreti, tratti da testi poetici di Elisa Biagini e Giorgio Caproni, hanno costruito la giusta atmosfera per una performance che ha unito  insieme poesia e sentimento, nostalgia e ricordi all’arte di comunicare con la mente e il cuore della gente.
Lauretta Vignaga