Rovigo Veneto –  Pubblicata nel n°53, del semestrale Ventaglio90 – Luglio 2016 – la ricerca di Luigi Piombo ha rinfocolato le speranze di quanti si erano, in passato, interessati al recupero e salvataggio degli antichi affreschi di Casa Rosetta Ferrari. In Accademia dei Concordi, il 23 novembre, è stato organizzato un incontro fra cittadini, tecnici di vari settori, rappresentanti della cultura e dell’amministrazione comunale per valutare se, finalmente, si poteva intervenire sulla situazione di stallo imposta dalla Soprintendenza. 
Favorevoli tutti al recupero delle scene dipinte, sono state avanzate ipotesi sul modo migliore per ‘strapparle’ dalla loro sede e renderle visibili alla città. ” Lo ‘strappo’ , però, è illegale per la Soprintendenza” – ha ricordato l’architetto Luca Paparella. A sua volta, Raffaele Peretto, archeologo e, in passato, direttore del Museo dei Grandi Fiumi, ha sottolineato come da anni si parli del recupero delle pitture e come l’ente preposto alla loro salvaguardia non abbia mai dimostrato la volontà di impegnare risorse in una proprietà privata, pur se, anni fa, i soldi erano stati individuati.
   A chiarire definitivamente le cose e a mettere la parola fine alla vicenda è stato Federico Lunari, proprietario di Casa Rosetta Ferrari. Queste le sue parole: “La Soprintendenza non ha mai permesso e non permette di intervenire sull’immobile per il vincolo che vi ha imposto, e lo stabile va in rovina. Dopo molti anni abbiamo ottenuto il permesso di stabilizzare la costruzione con 169 pali, infissi alla profondità di 8 metri, in quanto la costruzione dei garage di via Brunetti  aveva causato l’abbassamento dell’edificio.  Lo strappo, però, è improponibile. Si può collocare una impalcatura anche sulla facciata per vedere l’opera da vicino. La tutela del bene è stata trasformata in un vincolo inamovibile: gli affreschi sono parte integrante della casa e la casa è strettamente legata agli affreschi. O si salvano insieme o andranno distrutti insieme”. 
Lauretta Vignaga
(foto di Luigi Piombo)