Rovigo, Veneto –      Curata nei particolari e innovativa nella concezione, la mostra di Giancarlo Gulmini dedicata a Frida Kahlo, ospitata in Pescheria Nuova a Rovigo, dal 25 marzo al 13 aprile di quest’ anno, ha profondamente colpito il pubblico rodigino e polesano e i numerosi visitatori arrivati in città da altre province. Una donna e un’artista sconosciuta ai più, che ha commosso per le vicende personali, incuriosito per il carattere indomito che l’ha spinta a lottare per avere una vita il più possibile ‘normale’. Ammirato per la forza straordinaria di Frida nel rivendicare il proprio ruolo
e diritto di essere donna.
A confermare tutto questo sono le stesse impressioni, i commenti che la gente ha lasciato dopo la visita alla mostra, ricca di ritratti e riproduzioni di foto realizzati da Giancarlo Gulmini a china e con colori a olio. Avvincente come un romanzo grazie ai pannelli descrittivi, alternati ai quadri, che hanno documentato con ricchezza di particolari la tragedia che ha cambiato per sempre il destino di una ragazza messicana.
   Ne riportiamo alcuni, presi a caso dal diario delle firme giornaliere. “Bellissima mostra e stupende le chine”……. ” Toccanti le descrizioni della vita di questa straordinaria artista”……….Un turbine di positività in un mondo che sta implodendo”………Grazie per la bella mostra e per aver finalmente organizzato a Rovigo una bella cosa”…….. ” Interessante la spiegazione del percorso di vita di Frida”…….” Ho visto la mostra di Bologna e questa è un perfetto complemento”……Grazie per averci fatto conoscere cose che toccano l’anima”……” Un segnale di speranza nella sofferenza più cupa”………”Complimenti per la scelta fatta e lo sviluppo della stessa con estrema padronanza della tecnica e della materia”……Quando si parla con il cuore è sempre al cuore che si arriva”…….A Rovigo ci vogliono più esposizioni di questo genere”…..Un tipo di mostra che Rovigo aspettava da tempo”….
    L’allestimento stesso della mostra, del tutto innovativo rispetto alle tante esposizioni organizzate in passato, in Pescheria Nuova, ha profondamente contribuito al suo successo: la via di accesso obbligata, creata ex novo con pannelli di stoffa pesante che nulla lasciava intravedere a chi passava davanti alla porta della Pescheria, le luci, la riproduzione degli oggetti, degli abiti di Frida, degli autoritratti che dipinse osservando se stessa allo specchio.
     Concluso l’ evento rimaneva la curiosità sul ‘dopo’, sul destino di Frida, sul personaggio che aveva preso vita davanti al pubblico il giorno dell’ inaugurazione della mostra, vestito come Frida, disperato come Frida dopo i tanti interventi subiti.
 
Come ha conosciuto Frida Kahlo – chiediamo a Giancarlo Gulmini, polesano di Rosolina e pittore per passione.  “Ho cominciato a dipingere come autodidatta, stimolato dalla frequentazione di alcuni amici pittori. A 9 anni, però, ho vinto il primo concorso bandito da Ina Assicurazioni.
Sono sempre stato molto preciso nel disegnare con la china.  La mia prima esperienza è stata con le vedute della vecchia Rovigo di cui cercavo di ricreare o sviluppare particolari che non apparivano nelle illustrazioni d’epoca. Nel 1969 ho realizzato il mio primo quadro a olio che ho regalato a mia madre. Il paesaggio era il soggetto che preferivo. Ho cominciato a esporre le mie opere, da solo o con altri artisti, senza appoggiarmi a gallerie d’arte. Nel 2016, cedendo all’invito del gallerista Signorini, ho fatto una mostra a Lendinara: in esposizione molti paesaggi e alcune opere figurative. Frequentando la galleria, ho scorto, nell’ufficio di Signorini, il ritratto di una giovane donna, molto diversa da quelle che vediamo di solito. Ho chiesto chi era e, per la prima volta, ho sentito il nome di Frida Kahlo, assieme all’invito a informarmi su di lei. Ho seguito il consiglio e, colpito dalla storia di Frida, ho deciso di dedicarle un quadro. Tela che, in seguito, ho inserito nella mostra in corso a Lendinara. Era l’aprile del 2016 e da allora ho continuato a studiare il tema e il personaggio, progettando di realizzare una mostra su Frida Kahlo”.
    
Come è andata con i finanziamenti?  ” E’ stata una sfida con me stesso ma è andata bene. Ho parlato in giro del progetto e della protagonista e ho ottenuto l’adesione di 45 sponsor, più di quanti ne servivano. Altre persone mi hanno concesso il patrocinio e tutto è andato per il meglio. Dopo questa esperienza, superiore a ogni aspettativa – conclude Giancarlo Gulmini – vorrei portare la mostra su Frida in altri luoghi d’Italia, magari aggiungendo o perfezionando qualcosa”.
 Ringraziamo Giancarlo Gulmini per questa intervista, in attesa di nuovi sviluppi.
Lauretta Vignaga