A Ceregnano un incontro per diffondere la cultura della prevenzione
Rovigo, Veneto –   L’evento, programmato alla Biblioteca di Ceregnano, sabato 17 marzo, aveva lo scopo primario di sensibilizzare le donne a prendersi cura del proprio corpo e del proprio seno, ponendo attenzione a qualsiasi piccolo segnale, che possa far supporre la presenza di malattia oncologica. Organizzatrice dell’evento l’Associazione Andos che, da oltre 30 anni, con la presidente Anna Maria Cavallari Monesi, organizza, in Polesine, l’annuale campagna di prevenzione di ‘Ottobre rosa’. Relatrice ospite la psiconcologa Samantha Serpentini, referente della ‘Breast Unit’ e direttore psicologo dello IOV IRCCS di Padova.
      Tema scelto, e non poteva essere diversamente, il grande impegno, svolto con tutti i Comuni del Polesine, a sostegno della prevenzione, unico e fondamentale punto di partenza per individuare e combattere il tumore al seno. “Pur se quasi il 90% delle casistiche vengono risolte definitivamente anche nel caso di recidive, per cui la speranza è sempre più diffusa – ha affermato Samantha Serpentini – e se pure, nonostante tutto, continuino a presentarsi eventi molto drammatici, ci sono fasi di crescita e di speranza che, grazie alle risorse personali, ai rapporti affettivi e ai legami di famiglia rendono le difficoltà più affrontabili. La prevenzione è anche questo: un insieme di attività, azioni e interventi attuati con lo scopo primario di promuovere e conservare lo stato di salute, contrastare l’insorgere della patologia e individuarne l’insorgere precoce”.
    Citando il dettato della ‘Carta di Ottawa’, infatti, stilata dopo il Congresso mondiale del 1986, la promozione della salute non è responsabilità esclusiva del settore sanitario ma va al di là degli stili di vita di ciascuno, puntando al benessere dell’individuo. Ne sono requisiti fondamentali: la pace, la casa,  l’istruzione, il cibo, il reddito, un ecosistema stabile, la continuità delle risorse, la giustizia e l’equità sociale. ” Il paziente deve essere visto come persona su cui concentrare l’attenzione della medicina, facendo in modo che egli comprenda e possa fare scelte consapevoli” – ha aggiunto Serpentini.
  ” Ma qual’è il vissuto emozionale della donna rispetto alla prevenzione? Ogni volta che si attende il risultato di una mammografia è come vedere la propria vita passare davanti agli occhi. Si prova ansia, preoccupazione, depressione, invidia, gelosia…. e ci si chiede ‘Perchè proprio a me? Al contrario, si dovrebbe cambiare atteggiamento, reagire con forza e coraggio, convincersi che possiamo, vogliamo e dobbiamo farcela; la positività aiuta a combattere lo stress e la paura, ad affrontare le prove e combattere le situazioni e sensazioni negative. Il seno….. non è solo il seno, ma l’emblema della femminilità; è erotismo, intimità, affettività, sensualità, relazione sessuale, rapporto di coppia, maternità. L’importanza del seno appare nelle espressioni artistiche di ogni popolo, cultura, religione. Ma chi è la donna? E con quale donna abbiamo a che fare? Ma se il senso della femminilità è vissuto in maniera diversa dalle donne che vivono nelle diverse parti del mondo, donna, prevenzione e arte sono legate insieme da un unico concetto: la bellezza, che è sempre e solo negli occhi di chi guarda”.
   A confermare tutto questo è stata la lettura di un paio di poesie dell’indimenticabile Alda Merini a cui ha fatto seguito la recita di un monologo, composto da Barbara Grande, e accompagnato dal sax di Marco Monesi e dalla base registrata di ‘Imagine of the people’.
    In occasione dell’incontro sulla prevenzione, alla Biblioteca di Ceregnano era stata allestita una mostra di pittura con opere di sole donne. Testimonianza della creatività, fantasia e sensibilità che ogni donna racchiude nel cuore e nella mente. L’esposizione, intitolata ‘Donne che guardano alle donne’ che si potrà visitare fino al 31 marzo, in orario di apertura della Biblioteca, è stata introdotta e brevemente commentata da Paola Munaro, poetessa e pittrice del Comune polesano.
Lauretta Vignaga