A Copparo, ‘Glasswords on WATERland’ apre la V edizione del De Mcheli Danza Festival

Copparo, Ferrara – Nato tra il 2014 e il 2015, il De Micheli Danza Festival si propone di portare la danza in un teatro dove non è mai stata ospitata prima. Il progetto si concretizza, per la prima volta, in questo 2019 grazie alla nomina di Romina Zangirolami, coreografa e danzatrice rodigina, a direttore artistico del teatro.     La nuova stagione teatrale, quindi, viene inaugurata con la fusione delle due arti in un progetto dal titolo ‘GLASSWORDS onWATERland’- parole di vetro su un terreno acquatico –  dialogo scenico per  DanzAttore e danzAttrice.  Una azione che si concretizza sul palcoscenico tra parole, danza, musica e immagini. Un mix di ‘arte dinamica’ in cui  fluttuano frammenti di tempo sospeso e scorci di un passato lontano ma non domenticato. Aneliti di un presente che appare incerto, all’orizzonte e il corpo si smarrisce e tutti i sensi si sciolgono e fondono in un unico amalgama, cercando nuove parole d’amore in un silenzio che è rumore.
La scena si apre con la luna che brilla  sullo sfondo rosso  di uno spazio delimitato da quello che appare come un cerchio di luce. Dal buio emergono i suoni del brano ‘ In the red’  e ‘ Trioon’, di Ryuichi Sakamoto. Sul palco, due figure, vestite di bianco, si muovono l’una verso l’altra: si sfiorano, si guardano, e si allontanano… La figura maschile sussurra il suo bisogno d’amore recitando ‘Dentro di me’;   segue  “I asked for love” – musica di Lisa Gerrard e Patrick Cassidy.  E, ancora, “Abbracciami, ( non perdermi )” – un impulso che sale prepotente dalla sostanza palpitante dell’essere:  ” Dentro il confine della mia vita ti cerco………

Adriano Baccaglini sul palco di Glasswords on Waterland

……….” Aprimi il tuo sentiero……eccomi” …..Non fermare i tuoi occhi su questa superficie……. Attraversami….Nel deserto dei tuoi incontri mi troverai…… Guardami!”…….   I due amanti si riavvicinano……lei fra le braccia di lui; i loro corpi si muovono all’unisono, si cercano in un amplesso che non abbia fine.
La luce sul palco si fa azzurra e poi blu. I gesti dei due innamorati si trasformano in una danza erotica ricercando l’estasi del piacere provato e mai dimenticato.  Poi, nella penombra,  la scena cambia colore. Dall’alto scendono due  pannelli  a forma di ali di farfalla; appaiono acque che scorrono gorgogliando. Si odono parole tratte da ‘ Pensieri d’acqua’ e ‘ In piena di te’.  L’ acqua, fonte primordiale di vita, rinvigorisce la passione nei due protagonisti…… ma non basta a salvare il loro amore.
 Sull fondale del palcoscenico comincia, lentamente, a scorrere  un foglio nero che porta impresse  parole di origine mantrica, scritte in còrso antico. “Om Tarè. Tutarè, Turé, Soha……” che significano: corpo, mente, parole, trascendenza del corpo.    Termini tratti da un ‘mantra’ – una specie di formula sacra che, in certi contesti sociali e religiosi, viene ripetuta come una preghiera quando si deve cercare un approdo sicuro per affrontare  le tempeste della vita.
Parole non dette, pensieri non svelati, emozioni diverse non condivise e silenzi che restano tali, finiscono per allontanare i due innamorati.  La separazione è una ferita profonda che entrambi si porteranno dentro per tutta la vita.

Coreografia di Romina Zangirolami, testi, regia e video di Adriano Baccaglini. DanzAttore: Gianluca Possidente; DanzAttrice: Francesca Formisano. Coproduzione :Associazione Cantieri culturali Creativi e Aire44.  Musiche: ‘Sciume – Fiori d’Algeria’, di Paolo Fresu, ‘Alba Impedita’, di Daniele di Bonaventura e Paolo Fresu. ‘Le lac’, di Paolo Fresu, Daniele di Bonaventura, A. Filetta.  Parole di Adriano Baccaglini. Arredamento scenico  di Miranda Greggio.

Lauretta Vignaga