Gli affreschi di Padova trecentesca patrimonio dell’Umanità

Gli affreschi di Padova trecentesca sono entrati nella lista dei siti patrimonio dell’Umanità

Rovigo, Veneto – L’emergenza Corona virus non ha fermato l’iter di Padova, ‘urbs picta’, scelta come unica candidata dell’Italia, per il 2020, ad entrare nella lista dei siti patrimonio dell’Umanità.  Il cicli degli affreschi, realizzati nella città veneta del ‘300, nell’ambito del progetto ‘ Urbs picta’, riuniscono opere che hanno reso Padova la capitale mondiale della pittura.

 A Padova, Giottto diventa il modello per le generazioni future. Dopo di lui, nel ‘400, a Padova arriva Donatello che diffonderà il gusto per la civiltà classica. Lo seguiranno: Pietro e Giuliano da Rimini, Guariento  e Giusto da Menabuoi. La  capitale mondiale dell’arte è, quindi, la Padova di Giotto, ben oltre quanto non sia stata Firenze.
Nell’ambito del progetto. ‘Urbs picta’, l’Accademia galileiana, nell’aprile 2018 , in occasione di una conferenza divulgativa, a sostegno della candidatura della pittura del ‘300 a Padova, nella lista del patrimonio dell’Umanità,  ha messo in luce  un insieme di opere  che hanno fatto della città veneta la vera capitale dell’arte italiana.
Coservati in otto edifici  e complessi monumentali nel centro storico della città, gli affreschi sono opera di: Giotto, Guariento, Giusto de Manabuoi, Altichiero da  Zevio, Iacopo Avanzi e Iacopo da Verona. Le aree che li comprendono sono: la cappella degli Scrovegni e il complesso degli Eremitani, il palazzo della Ragione, la cappella della Reggia dei Carraresi, il Battistero e le loro piazze; la Cittadella Antoniana  e San Michele;  la chiesa dei santi Filippo e Giacomo agli Eremitani,   il Battistero della Cattedrale, la Basilica e il convento di Sant’Antonio, l’oratorio di San Giorgio e quello di San Michele.
Un sistema di eccezionale valore dove la tradizione della pittura ad affresco ha radici antiche e ha raggiunto il suo massimo sviluppo nel XIV secolo, ad iniziare dalle straordinarie innovazioni introdotte da Giotto mentre realizzava il suo capolavoro: la cappella degli Scrovegni.
Lauretta Vignaga