“HAI PENSATO A UNA STORIA?”

La nuova produzione di Teatro Nexus debutta al Teatro Parrocchiale di Pontecchio Polesine

Teatro Nexus, presenterà domenica 23 marzo alle 21 al teatro parrocchiale di Pontecchio Polesine, la nuova produzione creata a quattro mani da Barbara Chinaglia e Claudia Turolla, autrici e interpreti dell’atto unico. L’evento è frutto di una collaborazione con il Comitato Biblioteca di Pontecchio e sarà a ingresso gratuito. 

“Hai pensato a una storia? – donne che scrivono, mostri riflessi altre questioni” nasce dall’esigenza di rendere omaggio a Mary Shelley, autrice di “Frankestein”, donna importante nella storia della letteratura, che ha vissuto in un epoca in cui scrivere era considerata una professione maschile e scrivere romanzi era addirittura considerata una forma di scrittura minore, non colta e perciò riservata alle donne, riuscendo con la sua opera a capovolgere le questa percezione, dando al romanzo una dignità letteraria che prima non gli era concessa. 

Claudia Turolla (musicista e direttrice artistica di Kirikù Aps) e Barbara Chinaglia (regista e attrice di Teatro Nexus Aps) hanno scelto di collocare la narrazione nella notte in cui nacque l’idea del romanzo, immaginando un sogno generativo intrecciato di musica e immagini evocative. Un piccolo spazio, racchiuso in un parallelepipedo a cui sono appesi specchi e oggetti di scena accoglie questo ragionamento sulla scrittura femminile. 

Al progetto hanno collaborato inoltre: Giorgia Aglio (autrice dei ritratti di Virginia Woolf e Mary Shelley), Marco Mucci (voice off della creatura), Chiara Ragazzini (tecnica in sala) e Lorenzo Zambetta (progetto grafico).

Lo spettacolo non racconta, né riassume il romanzo, piuttosto vuole dare corpo e voce all’autrice, all’ispirazione che ha preceduto la scrittura, con il sostegno anche della voce, del canto e della scrittura di altre donne. Per questo motivo gli elementi del romanzo e della sua esegesi appaiono in scena come visioni, intuizioni della mente dell’autrice ancora imprecise e incerte, ma forti.

Sinossi

Raccontando la genesi di uno dei romanzi più famosi dell’Ottocento, Mary Shelley ci racconta la sua esperienza di donna tra gli uomini. In un gioco di specchi l’autrice, il suo romanzo e la sua creatura mostruosa fanno emergere temi letterari e questioni femminili che attraversano il tempo e raggiungono generazioni successive, da Virginia Woolf a Marguerite Duras, ma si volta anche indietro a rileggere le parole di sua madre: Mary Wollstonecraft.

Mary Shelley fu la donna che in una notte d’estate, l’estate senza sole del 1816, in competizione con alcune delle più brillanti menti letterarie dell’epoca – uomini, e poeti naturalmente – riuscì a scrivere l’opera più di successo tra tutte.

Le autrici hanno voluto immaginare che cosa può essere accaduto nella mente di Mary la notte in cui partorì l’idea della sua celebre opera, un romanzo che ha attraversato i secoli e che ancora oggi viene citato, replicato, letto e rappresentato.

In “Frankestein” non c’è solo il racconto di un balordo e pericoloso esperimento simbolo di un’epoca di grandi scoperte scientifiche, la creatura cui Victor Frankestein riesce a ri-dare vita è metafora anche di una identità negata a Mary in quanto donna. Lo sa bene Virginia Woolf che in questo testo noi abbiamo voluto inserire come alter ego di Mary (quasi una personal coach). 

Woolf parla a Shelley incoraggiandola a dare sfogo alla sua penna, lo fa con le parole con cui ha raccontato il rapporto tra le donne e la scrittura, con il saggio in cui ha cercato di spiegare che le donne non sono messe in condizioni di accedere al mondo letterario, perché c’è sempre qualcuno pronto a impedire il loro cammino verso questo ruolo, pronto a puntare un dito contro le poche coraggiose che potessero provare a dar sfogo al loro genio, dipingendole come mostri.