I fiori e la frutta di  Giorgio Stocco: uno sguardo nel giardino dell’Eden. 
Rovigo, Veneto –    Ancora pochi giorni per  lasciarsi affascinare dalle opere di Giorgio Stocco, in mostra alla Pescheria Nuova, in Corso del Popolo a Rovigo, fino al prossimo 2 maggio.  Immagini di frutti e fiori, realizzate con colori acrilici nel fulgore della maturazione,  nell’incanto dello sbocciare o nella ricchezza dei petali carnosi che spandono attorno il loro profumo.  Visioni di autentica bellezza  che richiamano alla mente il mito del giardino dell’Eden.  Ogni tela è  perfezione di linee, di dettagli e impianto progettuale;  Intensi e pieni i colori, trasparenti le sfumature, lucenti e piene le forme di mele, ciliege, fragole,  prugne, cachi e gli acini dell’uva bianca e nera gonfi di nettare zuccherino. 
  Adagiati  in terrine, ciotole, brocche, caraffe, vasi di vetro o di ceramica,  decorati con gusto raffinato a cui l’aggiunta di un dettaglio, degno di un ceramista di antica tradizione,  conferisce  un’ aura di nobiltà,  quei frutti sembrano spargere attorno i loro profumi. La fetta di cocomero adagiata sul piano d’appoggio accosta il rosso  della polpa sugosa alla buccia vellutata delle pesche mentre  i fichi zuccherini  esibiscono la polpa rosata che fuoriesce  dalla buccia bianca e verde.  Foglie e piccoli rami, sparpagliati attorno,  completano la scena, incorniciando un  grosso girasole.
     Ma non è tutto. Inseguendo la perfezione Giorgio Stocco ha regalato, ad un piatto di ciliege, gocce di rugiada mattutina, confondendo insieme realtà e fantasia.   Spesso, ad arricchire la composizione, intervengono tralci di vite stesi sulla tavoglia, mele o cachi rotolati giù dal contenitore sovraccarico  e grappoli  d’uva che lasciano intravedere la polpa succosa degli acini nascosti fra le  foglie accartocciate.  Di straordinaria quotidianità appaiono le ceste di corda intrecciata, le ceramiche ingiallite dal tempo e macchiate dall’uso, che esibiscono  le delizie dell’orto e del frutteto e profumano di sole.  Bellissime anche le composizioni floreali e gli steli fioriti che arricchiscono  le tele. Ora sono tripudi di corolle vellutate che si offrono al visitatore con il loro profumo; ora boccioli, ancora chiusi dai sepali,  che, timidamente, si aprono al mondo.
La mostra attuale raccoglie circa settanta quadri, la produzione degli ultimi  cinque/ sei anni di Giorgio Stocco, e presenta alcune novità: la scelta di soggetti diversi per le sue nature morte, cioè: i colori e le vernici che caratterizzano il suo lavoro; la comparsa di due visitatori alla sua mostra: in una tela esposta viene rappresentato un signore di mezza età che osserva con interesse un quadro, imitato dal suo cagnolino. Altra novità è l’apertura al paesaggio: fiori e frutta, assieme a ceramiche e un vaso di vetro sono ‘en plain air’, collocati su un tavolo situato nell’aperta campagna. Un ritorno alle origini, alla natura che ha prodotto tutto quello che è stato  la fonte di ispirazione primaria per l’artista rodigino.
    Residente in provincia di Rovigo, Giorgio Stocco è artista autodidatta che, nella natura morta, ha trovato la sua cifra, personalissima, di pittore, portandola ad un livello  di perfezione.  Ogni frutto realizzato racconta la realtà,  l’opera della natura nel suo momento di grazia.  Particolarmente efficace l’uso delle fonti luminose  e degli sfondi neri per  esaltare la corposità degli oggetti rappresentati  e la loro intensità cromatica.   Molte le mostre personali  realizzate da Stocco e molteplici le esposizioni a cui ha preso parte,  riscontrando sempre giudizi lusinghieri dalla critica e l’attenzione e l’apprezzamento del pubblico.
Laureta Vignaga