[2jslideshow id=”378″] Rovigo, Veneto. – In giro per l’Italia a raccogliere le testimonianze più vere e genuine con cui raccontare lo spirito dei luoghi e della gente: la fede, la ‘pietas’, le tradizioni, la laboriosità, il patrimonio d’arte e la bellezza della terra. Un impegno durato 7 anni che ha prodotto i 100 fim brevi sulla Divina Commedia: uno per ogni canto. Allo scorrere delle immagini si unisce la parola, la voce del regista, Lamberto Lambertini, che legge le terzine suscitando emozioni profonde, convogliando gli spettatori dalla plaga dei dannati dei gironi infernale alla montagna della salvezza e, infine, al gaudio infinito di coloro che stanno al cospetto di Dio.
    Il progetto ‘In viaggio con Dante’ rappresenta tutto questo: l’esaltazione della poesia, dove le parole stesse sono immagini che si imprimono nella mente prima di superare la barriera del tempo con la visione dell’Italia in cui oggi viviamo. Nessun piano precostituito per un collegamento logico tra parola e rappresentazione della realtà. Ciononostante il legame si intuisce, emerge dal profondo con un effetto ipnotico che non lascia via di fuga. In particolar modo sono le rovine, i luoghi abbandonati a parlare, a raccontare la storia, il passato che diventa presente, con i fallimenti e i sogni perduti.
    Presentata nell’ ex chiesa di Sant’Agostino, per la cittadinanza e i soci della Dante Alighieri, Comitato di Rovigo, guidato da Mirella Rigobello, e successivamente per gli studenti di alcuni istituti superiori, l’opera  ‘In viaggio con Dante’ è stata presentata con la lettura di alcuni canti tratti  dalle diverse parti della Commedia e i brevi filmati che li arricchiscono. Si inizia con il canto V dell’Inferno, dove Minosse giudica i dannati e li indirizza al luogo della loro pena. Procedendo Dante e Virgilio incontrano le ombre di Paolo e Francesca e conoscono la loro tragica fine. Le immagini abbinate registrano la tragedia di tante imprese artigiane costrette a chiudere per difficoltà economiche. La disperazione di chi resta senza lavoro e futuro. Poi la realtà dell’antichissima pontificia fonderia di campane Marinelli, la più antica d’Italia, dove le campane vengono prodotte come 1000 anni fa.
   Dal fuoco infernale si passa agli alberi, le acque, i sentieri della montagna del Purgatorio. Il cammino della penitenza e della redenzione è raccontato dalla lettura dei canti 3°,30° e 33° del Purgatorio. Nel 3° canto, Dante e Virgilio, nell’ Antipurgatorio, incontrano un gruppo di anime, tra loro Manfredi, figlio di Federico II, morto nella battaglia di Benevento. Il suo corpo dissepolto venne  disperso per volere del vescovo di Cosenza. Ad accompagnare una fine tanto atroce le immagini del Sacrario di Redipuglia dove sono raccolti i resti mortali di migliaia di soldati caduti durante la prima guerra mondiale.
   Nel 30° canto, la figura di Virgilio viene sostituita da quella di Beatrice. Il poeta piange per la perdita del suo maestro. In risposta Beatrice lo incita a pentirsi delle sue colpe. Ad accompagnare il testo arrivano immagini di donne che realizzano i cappelli per la Borsalino. E, a seguire, quelle della festa della Madonna della bruna, che si svolge il 2 luglio a Matera con grande partecipazione di popolo, hanno commentato le terzine del canto 33esimo.
   Il canto 4° del Paradiso, è stato letto a due voci da Lamberto Lambertini e, a turno, da  due giovani straniere, studentesse di lingua italiana. Sullo schermo sono apparsi gli ambienti dello studio di Lambertini, pittore, e autore teatrale oltre che regista. “Perché nel Paradiso non ci sono più  luoghi precisi e l’arte è  promessa di felicità futura. Un luogo d’arte dove nascono le cose dell’arte” – la sua conclusione.
Lauretta Vignaga