L’Arcivescovo di Ferrara e il Vescovo di Adria-Rovigo con i Sindaci e il presidente della Provincia in visita alla Transpadana

Le parrocchie e i paesi due secoli fa passati da Ferrara e Ravenna al Polesine

Il percorso nelle chiese della Transpadana ferrarese svoltosi lunedì 30 aprile ha toccato solo quattro delle 21 parrocchiali situate a nord del Po passate duecento anni fa dall’arcidiocesi di Ferrara alla diocesi di Adria. E’ stato sufficiente però per far cogliere ai partecipanti lo spessore di arte, di cultura e di fede che ha caratterizzato queste Comunità cristiane nel corso di molti secoli. La presenza discreta e cordiale nel folto gruppo di fedeli sia dell’Arcivescovo di Ferrara mons. Gian Carlo Perego che del vescovo di Adria-Rovigo mons. Pierantonio Pavanello ha trasformato la memoria di antiche presenze in segno e motivo di reciproco riconoscimento e proposta di collaborazione. Il clima disteso della giornata prefestiva ha assunto, tappa dopo tappa, i colori e il calore della festa, grazie all’accoglienza cordiale – sottolineata anche dal suono a distesa delle campane –  delle singole Comunità ove accanto al parroco erano presenti il sindaco, le religiose, i laici lieti di presentare ai pastori delle due diocesi e agli ospiti testimonianze di storia, di arte e di fede della propria chiesa. Così a Trecenta il mosaico raffigurante san Giorgio nella maestosa facciata della parrocchiale, l’interno a tre navate con bel 11 altari ed opere di artisti di scuola ferrarese sono stati descritti nella rapida ma esauriente visita dal dott. Michelangelo Caberletti, dopo che l’arciprete don Ferdinando Salvan e il sindaco dott. Antonio Laruccia avevano portato il saluto della Comunità parrocchiale e civile. Il percorso in pullman ed auto da Trecenta a Ceneselli ha toccato il piccolo centro di Sariano, ricco di testimonianze artistiche ferraresi soprattutto nella parrocchiale dedicata a s. Maurelio, primo vescovo di Ferrara, ove si conservano affreschi dei secoli XIV-XV recentemente restaurati. Calorosa l’accoglienza a Ceneselli: qui il benvenuto ai visitatori  è stato dato e dall’arciprete don Stefano Marcomini dal sindaco Marco Trombini, pure Presidente della Provincia di Rovigo, mentre Gabriele Antonioli ha illustrato vicende storiche e testimonianze artistiche soffermandosi in particolare sula terracotta policroma del secolo XV raffigurante la Madonna del Divin Parto, veneratissima dalla popolazione di Ceneselli. A Castelmassa molti fedeli aspettavano l’incontro con i vescovi, apertosi con il saluto dell’arciprete don Stefano e del sindaco Eugenio Boschini mentre Paolo Brenzan con competenza e calore ha delineato interventi strutturali ed artistici nella chiesa dedicata a santo Stefano.

Dopo il veloce trasferimento lungo l’Eridania, a Ficarolo nella accogliente sala intitolata recentemente a Giovanni XXIII vescovi, sacerdoti e laici hanno ascoltato e condiviso le ragioni storiche ed ideali della ricorrenza, illustrate dal direttore della Biblioteca del Seminario don Bruno Cappato e da Adriano Mazzetti collaboratore della biblioteca stessa. Sono seguiti indirizzi di saluto e riflessioni dell’arciprete di Ficarolo don Giampaolo Crepaldi, del Presidente della Provincia di Rovigo Marco Trombini, del sindaco di Ficarolo Fabiano Pigaiani. Hanno concluso il momento culturale i vescovi mons. Pavanello e mons. Perego che, richiamandosi alla visita effettuata alle chiese altopolesane, hanno evidenziato lo spessore di testimonianze culturali e di fede che queste Comunità conservano, stimolo oggi alla ripresa di un dialogo e di una collaborazione tra le due sponde del Po.

Nella storica parrocchiale di sant’Antonino, oggetto di radicali restauri dopo il terremoto di alcuni anni fa, l’arch. Massimiliano Furini ha presentato in maniera sintetica ed efficace le note storiche del tempio e gli interventi recenti di messa in sicurezza delle strutture. E’ seguita la concelebrazione con mons. Pavanello, mons. Perego ed oltre venti sacerdoti, parroci nella Transpadana od originari di tale area. La liturgia eucaristia era accompagnata ed arricchita dal Coro Polifonico della Cattedrale di Adria presente con l’arciprete don Antonio Donà per testimoniare vicinanza e condivisione con le parrocchie già ferraresi, oggi componente di rilievo nella diocesi di Adria Rovigo. Nel corso della celebrazione mons. Pierantonio Pavanello si è soffermato sul rapporto intenso nella Chiesa tra Comunità e territorio offrendo spunti per una riconsiderazione pastorale attuale di questo legame. Ha passato quindi la parola e mons. Gian Carlo Perego. L’arcivescovo di Ferrara dopo aver ricordato le figure di santi e beati legati alla Chiesa ferrarese incontrate nel percorso: san Giorgio, san Maurelio, il beato Giovanni Tavelli di Tossignano, ha sottolineato le potenzialità territoriali, umane ed ecclesiali della Transpadana, un ambiente ricco di legami con entrambe le Comunità diocesane.  Ed ha riproposto ai fedeli, ai sacerdoti, alle Comunità l’esigenza attuale di far convergere le risorse e di operare assieme per un efficace servizio all’uomo. a.m.