Dal 25 aprile al 5 maggio  Lezioni d’arte al  Centro commerciale ‘La Fattoria’ 

Rovigo, Veneto –  Promossa da: ‘Il Circolo’ di Rovigo e da altre associazioni, la collettiva d’arte ospitata nell’area centrale del Centro    commerciale ‘la Fattoria’, dal 25 aprile al 5 maggio, accoglie i visitatori come un confortevole salottino circondato dalle griglie di sostegno delle opere esposte. L’idea del direttore artistico Giancarlo Gulmini, infatti, non è quella, solita, di offrire al pubblico  una serie di quadri da guardare, più o meno attentamente, mentre si procede lungo lo spazio fiancheggiato dai negozi, ma di sostare un pò per vedere e, soprattutto,  ascoltare il video di tecniche pittoriche scelto e preparato da Gulmini per spiegare  accorgimenti e modalità di esecuzione di un dipinto, la scelta dei colori e dei materiali più adatti  al risultato da  oittenere. A sua volta, Giancarlo Gulmini ha richiamato l’attenzione e l’interesse dei frequentatori della Fattoria dedicandosi al disegno a china acquarellata con cui è abilissimo a creare vedute di Rovigo d’inizio Novecento fino agli anni Cinquanta, quando venne interrato l’ Adigetto che la attraversava e cambiato l’assetto urbanistico della città. Il periodo  in cui il territorio si accingeva ad affrontava la sfida del passaggio dall’economia rurale alla prima industrializzazione.

   Sempre con la tecnica del disegno a china ha eseguito diverse riproduzioni di ritratti di Frida Kahlo, artista messicana nota in tutto il mondo per la vita  travagliata e lo spirito battagliero. Una donna  che ha lasciato un segno profondo nell’immaginario collettivo della società del suo tempo. Alla quale  Gulmini ha dedicato una mostra riproducendo, con pittura ad olio, numerosi suoi ritratti e stampando scritti in cui l’artista compiange il suo triste destino e le amarezze patite  per i tradimenti del marito. Un evento realizzato, circa un anno fa, in Pescheria nuova a Rovigo con grande affluenza di visitatori e ripetuto, alcuni mesi dopo, a Portoferraio, isola d’Elba.  
    Passando alla collettiva di pittura in mostra fino a domenica 5 maggio, c’è da  sottolineare la differenza di stili e temi che la compongono. Si inizia  con la raccolta postuma di Effimero Cassinadri, caratterizzata da immagini di paesaggi raccolte in tutto il mondo. Scene di vita di animali colti nel loro habitat, assieme a immagini ricorrenti di vita messicana rese con  colori intensi  e pennellate larghe e cariche di colore. Poi, castelli e case tipiche che si stagliano contro panorami  di grande bellezza.. Di Antonio Capuzzo ci stupiscono piacevolmente i personaggi di una storia che racconta di fede, di pietà, di fatica. Di santi e di contadini  con le scarpe rotte e le schiene piegate sotto il peso della messe raccolta nei sacchi. Poco più in là, un altro contadino dagli occhi azzurri pieni di innocenza, guarda verso l’alto  a benedire Dio e la sua infinita bontà.  Poco oltre, un uomo dai capelli bianchi, una lanterna e un bastone per sorreggersi nelle mani,  si aggira infreddolito in una piazza deserta. Gli occhi rivolti al cielo attende un segno dall’alto. Robusti e massicci nel corpo, gli interpreti di queste scene  raccontano il legame che li unisce alla terra, la madre che  nutre e lprotegge.
    Alberto Cristini è presente con  da tele a olio, a tempera e acquerelli.  Riguardano  competizioni sportive,  paesaggi dai colori forti , lagune dove le barche si dondolano pigramente  e scene tracciate con i pastelli  che  evocano  atmosfere autunnali con i pescatori che si accingono a riporre le reti in attesa della primavera. Enrica Pellicciari presenta  numerosi acquerelli con scene di vita urbana, dove uomini e donne, tracciati con colori vivaci, si spostano lungo strade e ponti mentre sullo sfondo appaiono  scorci di monumenti  celebri noti in tutto il mondo.
 Arte materica e pittura astratta per le creazioni di  Christian Bergantin. Incuriosiscono i listelli di legno scheggiati, spezzati, ruvidi al tatto, che l’artista accosta l’uno all’altro su una base di legno scabra, fissandoli con colla e trattandoli  con pennellate di bianco, gocciolature e, l’aggiunta  di  porzioni di grigio scuro.  Poi , l’ effetto inquietante delle pennellate più liquide di un un rosso violaceo che cola lungo la fiancata nera della composizione. Altrove l’attenzione dell’osservatore viene richiamata  da due figure geometriche, accostate, che si stagliano  nere sul nero della base. A scompigliare l’ordine apparente i graffiti, le incisioni, le piccole scanalature che emergono  come ferite non rimarginate. Esempi di arte astratta sono invece le tavole ricoperte da porzioni irregolari di colori diversi,  separate da tratti di pennello di color nero intenso. L’effetto ottenuto ricorda il tracciato di un puzzle che ciascuno può interpretare seguendo la propria fantasia.
Lauretta Vignaga