Rovigo, Veneto –   AVIS provinciale Rovigo ha perso il suo presidente.

A 90 anni compiuti, Aldo Romagnoli, storico presidente dell’AVIS provinciale di Rovigo, si è spento nella casa di riposo del quartiere San Bortolo, in cui era ricoverato da alcuni anni. Aldo Romagnoli è stato anche tra i fondatori dell’Avis regionale nata il 18 febbraio 1968. Per diversi decenni, ha seguito l’affermarsi e il consolidarsi dell’associazione di cui ha seguito, con costanza, ogni passo nella promozione del valore del donare il sangue, fino al 2002.
Lasciato, quindi, tale incarico a Enrico Maria Crepaldi, è rimasto nel direttivo provinciale Avis, diventandone, infine, presidente onorario , senza tralasciare mai il proprio impegno, nonostante l’avanzare  dell’età.   Successivamente, aveva ricoperto anche la carica di presidente provinciale Aido, per cui si impegnò con forza nella vita sociale anche di questo sodalizio prima di ritirarsi dalla vita pubblica in cui si distingueva per l’impegno e l’umanità che esprimeva nella sua missione di solidarietà e nella guida delle associazioni dei donatori.  “Senza di lui – è stato detto – l’Avis comunale di Rovigo non sarebbe esistita”.

Amici e conoscenti  di Aldo Romagnoli  si riuniranno nella chiesa di San Bortolo, a Rovigo, giovedì mattina, 28 maggio, alle ore10.30, per l’estremo saluto.

Alcuni cenni  storici sull’Avis di Rovigo

Nell’ottobre 2019, l’Avis di Rovigo ha festeggiato i 66 anni dalla  fondazione. Una associazione votata alla donazione volontaria del sangue, un campo in cui la generosità dei soci rodigini è davvero esemplare.
L ‘Avis, che oggi conta più di 11.000 donatori, nasce da un gruppo interprovinciale che, all’inizio, comprendeva il territorio  dell’ Alto, Medio e Basso Polesine, poi riunito nell’Avis provinciale di Rovigo che comprende 52 gruppi tra Avis comunali  e le frazioni di Zelo e Sarzano. L’attività principale di Avis consiste nella ricerca di nuovi donatori sul territorio, pur  se oggi si riscontra un calo dovuto a molteplici fattori: la diminuzione dei membri dei nuclei familiari, l’anzianità della popolazione che si somma allo scarso coinvolgimento dei giovani e l’aumento di controlli e analisi più approfonditi sui donatori.
Avis è un’associazione privata, senza scopo di lucro, che persegue fini di interesse pubblico: garantire una adeguata disponibilità di sangue e dei suoi componenti a tutti i pazienti, che ne abbiano necessità, attraverso la promozione del dono, la chiamata dei donatori e, in alcuni casi, anche la raccolta diretta di sangue, d’intesa con le strutture ospedaliere pubbliche.
Fonda la sua attività sui principi della democrazia, della libera partecipazione sociale, sul volontariato, elemento centrale  e insostituibile  di solidarietà umana. Vi aderiscono tutti coloro che hanno intenzione di donare gratuitamente, volontariamente e periodicamente il proprio sangue e anche coloro che, non potendo compiere questo gesto in quanto non idoneo, desiderano collaborare gratuitamente a tutte le attività di promozione e organizzazione.
Avis può contare su oltre 1.300.000 soci che, ogni anno, contribuiscono alla raccolta di oltre 2.000.000 di unità di sangue e suoi derivati. Grande impegno è riservato alla promozione della solidarietà, della cittadinanza attiva e degli stili di vita sani e corretti.    A tutto questo si aggiunge il sostegno alla ricerca scientifica e la partecipazione a progetti di cooperazione internazionale, potendo contare sulla collaborazione delle più importanti e prestigiose istituzioni nazionali e di soggetti privati  con cui ha stipulato accordi di collaborazione e protocolli d’intesa.
Lauretta Vignaga