Rovigo, Veneto – Si intitola ‘Soulless’? , con il punto interrogativo finale, la mostra di fotografie, realizzata da Roberto Bottari, curiosando nelle vetrine dei negozi di abbigliamento di Rovigo e di altre città più grandi, ospitata al Caffettiamo Photo Room.  Una caccia alle immagini più strane e insolite ma anche a quelle che ‘sostengono  il business’,  che attirano, cioè,  la maggior attenzione di uomini e donne per un ‘transfert’di immagine nelle figure aggraziate dei manichini, nei loro visi dal trucco  e pettinatura perfetti. Nasce l’idea che indossando  gli abiti e le borse che esibiscono  i manichini; portando lo stesso trucco e pettinatura, sia possibile apparire come loro: (più) snelli,  giovani e affascinanti.

In piedi o seduti, in abito sportivo o da cerimonia, i manichini interpretano il sogno dell’eterna giovinezza, dato che sagome curve e donne vecchie e grasse non hanno ancora conquistato il primo piano in una vetrina alla moda.

A ben guardare, poi, la società che ci sta attorno, non è difficile il confronto tra uomini e manichini: dietro qualsiasi cinereporter o giornalista televisivo che fa il suo lavoro per strada c’è sempre qualcuno in posa per farsi riprendere. Manichini sono anche vallette, veline, letterina in mostra nei vari show, sorriso incollato alle labbra e mai una parola. E quale differenza si nota tra chi, appassionato di politica, cambia gruppo ad ogni cambio di stagione e il manichino, fotografato da Bottari, che indossa una felpa col cappuccio alzato su una testa e una faccia …….che non ci sono.

Trascorsa la stagione che rappresentano, i corpi di gesso escono di scena: avvolti nella plastica nudi e senza parrucca, vengono stipati nel magazzino per lasciare il posto ai protagonisti della nuova moda. Senza identità, senza diritti, i manichini, raccontano le solitudine e la tristezza di tanti esseri umani che vivono ai margini. Invisibili per la società che produce e consuma; che continua a correre senza una direzione precisa. Scatti da osservare e gustare senza fretta, lasciandosi coinvolgere dalle sensazioni e reazioni del pensiero e della fantasia.

Per farlo, c’è tempo fino alla vigilia di Pasqua.

Lauretta Vignaga