In Pescheria Nuova la sua recente produzione pittorica
     Rovigo, Veneto – La passione per le arti, la cultura e il bel canto ha contrassegnato tutta la sua vita. Tra questi ‘amori’, la pittura è quella che scandisce, quasi quotidianamente, il suo tempo. Maria Teresa Nadia Rossi ama i colori forti e decisi; le pennellate larghe e dense che creano velocemente scene e immagini essenziali. Nessun indugio nella ricerca del particolare, sia in relazione al paesaggio che nella composizione dell’opera. Quello che conta è l’effetto cromatico, l’accostamento dei colori che si impone all’osservatore al primo sguardo, choccante come uno squillo di tromba durante un concerto di violino. Efficace nel  dimostrare la totale indipendenza dell’autrice da modelli o correnti artistiche, del tutto estranei al suo raccontare di getto, con foga quasi primordiale.  Figure e situazioni talmente essenziali da essere, a volte, incomprensibili. E lo spazio attorno, che si allarga fino ai bordi della cornice, si arricchisce di una miriade di minuscole pennellate di tonalità diverse. Cornice nella cornice per affermare che la piacevolezza si può trovare dovunque. A volte, sulla tela, accanto al soggetto principale, Nadia Rossi traccia altre piccole scene, ciascuna con un suo spazio ben definito, indipendente dal resto, come appendici di un racconto finito ma non concluso. Questo è il percorso espositivo della parete al piano terra, a sinistra dell’entrata della Pescheria Nuova, a Rovigo, dove le creazioni pittoriche di Maria Teresa Nadia Rossi, quasi tutte realizzate nel 2017, si possono vedere fino all’inizio di dicembre. Unica eccezione una pittura dai colori cupi e dall’atmosfera che parla di morte. Un funereo richiamo al periodo dei ‘desaparecidos’, le vittime della dittatura nei paesi dove la democrazia non ha casa.
La parete di fondo e quella a destra dell’entrata, espongono un percorso di genere del tutto diverso: non tele dipinte ma fotografie di
bambini e di tanti personaggi della cultura, spettacolo e anche dello sport, stampate sulla tela e incorniciate da decorazioni tracciate con grande fantasia e varietà di colori e motivi. Una galleria di ricordi ispirata ai tanti protagonisti insigniti del ‘Premio Quadrivio’ Città di Rovigo, negli anni dal 1979 al 2002. Circa  250, in tutto, che, in molti casi, hanno istaurato rapporti di affettuosa amicizia e stima con Nadia Rossi e ricordano con piacere la nostra città.
Solo per dare un’idea di quello che Nadia era riuscita a realizzare, citiamo i nomi di: Pippo Baudo, e Katia Ricciarelli, Valentina Terrani e Piero Angela, Luciana Savignano e Giulia Lazzarini, Raina Kabaiwanska e Nello Santi, Valentina Cortese e Lina Sastri, Rina Malatrasi, Gabriele Lavia,Giulietta Simionato, Pupi Avati, Francesco Moser, Giuliana De Sio, Cecilia Gasdia, Carla Fracci, Mariangela Melato tantissimi altri. Alcuni di  loro, belli e affascinanti come negli anni del loro massimo successo, ci sorridono dalle foto di Nadia, appese in Pescheria. Il suo sogno è di organizzare un altro ‘Premio Quadrivio’ e noi, con tutto il cuore, le auguriamo di riuscirci.
Lauretta Vignaga