Quando il colore diventa forma. La pittura di Maura Mattiolo

Rovigo, Veneto – Presente ad Artefiera di Padova, dal 14 al 18 novembre 2019 e dal 16 al 24 dicembre ad Art Expertise, Gallerie per l’Arte Contemporanea ad Art Symposium III Firenze, Galleria Merlino, via delle Vecchie Carceri, Firenze – Le Murate. E, a seguire, nel 2020, dal 15 al 27 febbraio partecipante alla mostra ‘Artisti 2020 Città di Padova’,  evento cui ha fatto seguito, lo scorso 6 marzo, l’inserimento di una sua tela nella collezione del piccolo museo di Fighille, sono la dimostrazione inconfutabile che la pittura di Maura Mattiolo piace ed è apprezzata da un pubblico variegato per gusti e sensibilità.
Nata e cresciuta a San Martino di Lupari, in provincia di Padova, territorio ricco di stimoli creativi, energia e spirito imprenditoriale, Maura Mattiolo è polesana di adozione. In tarda età si è appassionata di pittura che pratica sia in Italia che all’estero. I suoi maestri sono stati:  Silvio Jaconis, Silvio Zago, Roberto Cheula. A Berlino ha studiato con Andreas Kramer.
Fin dall’inizio il suo gusto si orienta verso l’Astratto e l’Informale, dove il punto di riferimento  è l’effetto cromatico, con il colore che suggerisce la forma, sempre appena abbozzata nelle sue tele.
Sono gli stati d’animo a dare impulso alla creazione; le emozioni che nascono osservando i contrasti cromatici, la delicatezza delle sfumature e l’intensità della luce che avvolge un paesaggio al tramonto,  evocando immagini del suo vissuto. Ritornano le immagini della terra dov’è nata e i legami con la terra che l’ha accolta, verde e feconda nell’abbraccio con il mare.
Tante le mostre collettive e personali a cui ha partecipato;  fiere d’arte e concorsi che hanno messo in mostra le sue realizzazioni, conquistando premi e segnalazioni di giurie e pubblico, come il 1° premio assegnato in occasione del concorso ‘ Rovigo, città delle rose’ , nel 2018, con il quadro ‘ Ed è subito sera ‘, attualmente inserito nella collezione del piccolo museo di Fighille. Da ricordare, infine, la quindicina di tele destinate al padiglione denominato ‘Dopo di noi’, della Casa Albergo per anziani di Lendinara.