La dipendenza dal  gioco si cura anche con il teatro

Rovigo, Veneto –  Ci ha provato Minimiteatri con il  nuovo lavoro: “Il Giuoco”, andato in scena domenica 27 ottobre al Teatro di San Bortolo.

Il Teatro parrocchiale ha fatto da cornice ad un appuntamento di grande valore sociale: la dipendenza dal gioco. Il testo, portato sulla scena,  é stato tratto dall’opera   “Il  Giocatore” di Fëdor Michajlovič Dostoevskij, una delle penne più brillanti a livello mondiale, egli stesso toccato nel vivo della dipendenza da gioco. L’adattamento, a cura di Letizia E.M. Piva, direttrice artistica degli appuntamenti targati Minimiteatri che si svolgono durante l’anno nel Teatro citato, ha consentito di affrontare in modo innovativo un dramma della società contemporanea. Protagonisti:Marino Bellini, Paolo Rossi e Lahire Tortora.
“I giocatori sanno bene che si può resistere addirittura per ventiquattr’ore di seguito con le carte in mano senza neanche gettare un’occhiata a destra o a sinistra” è la frase emblematica che può spiegare il legame profondo tra gioco e follia, tra incoscienza e malattia. Da sempre gli uomini sono stati attratti dal gioco d’azzardo, spinti dalla prospettiva di facili guadagni o semplicemente per il gusto di sfidare la sorte.
In tempi recenti il gioco è diventato Affare di Stato. Si è adeguato alle nuove tecnologie e alle esigenze dei fruitori, ben presto diventati le vittime di un sistema spietato nella sua apparente semplicità. Purtroppo è nelle situazioni di disagio e di povertà che questa piaga sociale si sviluppa con maggiore forza e si radica nella società. Il Polesine non fa eccezione nel panorama nazionale dato che può vantare la più grande sala VLT del Veneto.
Introdotto da don Andrea Varliero, che ha individuato nel teatro lo strumento educativo utilizzato fin dall’antichità per affrontare complesse problematiche sociali, il tema ha, quindi, registrato il contributo, sia pure sintetico,  della dott.ssa Elisa Tessaro, esperta in Mindfulness e in Gambling Addiction, su come affrontare le dpendenze. Intervento che ha coinvolto il numeroso pubblico presente.
Da parte loro, gli attori: Marino Bellini, Lahire Tortora e Paolo Rossi, dando voce e corpo alle parole dello scrittore russo, hanno catalizzato
l’attenzione del pubblico  e la sua sensibilità.