Rovigo, Veneto –  Rodigina di nascita, carattere volitivo e quella ricchezza creativa,  tipicamente femminile, che riesce a scorgere bellezza anche nelle cose  apparentemente banali,  Miranda Greggio ama e rispetta la natura in ogni sua forma. Laureatasi in ‘Scienze della produzione animale’  acquisisce un importante  bagaglio di conoscenze sia in campo zootecnico che agronomico, optando, in seguito, per la produzione di mangimi per animali in cui l’etica fosse un principio guida. La sua attenzione si concentra  sul cavallo, le potenzialità e il ruolo che avrebbe potuto esplicare in un agriturismo da realizzare in Polesine.  L’impresa, però, si rivella  piuttosto laboriosa fin dall’inizio: tante ore da trascorrere in giro per il territorio, pochi guadagni, collegamenti e interazioni da creare e stabilire con l’Unione europea. Insorgono anche difficoltà famigliari che  mettono in crisi le diverse prospettive  e Miranda decide di collaborare con il marito che ha uno studio di avvocato. La soluzione  le fa riscoprire la passione per creare gioielli che aveva coltivato in anni precedenti con notevoli soddisfazioni. Un ritorno al passato che, casualmente, le offre la possibilità di allestire, nel 2012, una mostra  bipersonale, dal titolo “Forme…in divenire”, in sala Celio, spazio prestigioso gestito dalla Provincia di Rovigo. Deve solo trovare la persona adatta a presentare la collezione che verrà allestita. Si affida a Sergio Garbato, critico e giornalista di grande cultura. L’organizzazione dell’evento favorisce il dialogo e lo scambio  di opinioni fra i due. Miranda  racconta la sua predilezione per il gioiello contemporaneo pur se non ha studi specifici in materia. La scelta costante di impiegare materiali naturali che non devono essere stravolti da interventi che feriscono la natura. Garbato intuisce e condivide il pensiero e la filosofia di Miranda: tutto quello che la natura mette a disposizione dell’uomo deve rimanere nella materia lavorata ed essere restituito nel suo significato e valore. Ai rodigini la mostra piace per la sua originalità e Tiziana Virgili, in quegli anni, presidente della Provincia,  invita l’artista  ad allestire  una nuova mostra a Fratta Polesine, a villa Badoer. Un evento che, secondo Miranda, non doveva  avere il solo scopo di mettere in mostra oggetti, sia pure molto belli, ma raccontare una storia:  celebrare  la  nobile dimora  e la famiglia Badoer che l’aveva fatta costruire ed eletta a propria residenza estiva.      All’inaugurazione Miranda incontra Barbara,  medico e vicina di casa con la quale condivide l’interesse per natura, animali e ambiente. Barbara scrive poesie  e racconti per l’infanzia. Tra loro  nasce un’amicizia profonda. Miranda vuole mettere in primo piano la famiglia Badoer e realizza due figure stilizzate che colloca all’ingresso della villa, rivolte verso l’entrata, come per  accogliere i visitatori al “banchetto artistico”.Barbara, da parte sua, scrive una poesia per ogni collana esposta. L’omaggio alla bellezza del luogo e alla signorilità degli antichi proprietari coinvolge tutta la città e i suoi abitanti.   Anche in questo caso il successo è notevole e Tiziana Virgili propone a Miranda un allestimento sulla Carboneria, che,  a Fratta Polesine, contava molti affiliati ed era stata lo scenario di arresti, carcerazioni e condanne a morte. Nasce così, a novembre, “Giardiniere di idee”, rievocazione di fatti realmente accaduti di cui i protagonisti gli uomini, i carbonari, ma le ‘giardiniere’, le donne carbonare che trasmettevano messaggi e informazioni in un codice segreto che non svelasse i piani dei carbonari.Della carboneria  si sapeva molto poco ma le indagini  molto accurate di  Miranda portano a scoprire  simboli e  gesti utili a trasmettere ordini e informazioni. E c’erano messaggi affidati a gioielli da appuntare sui vestiti, musiche da suonare e ai colori della bandiera carbonara da esibire. L’allestimento al palazzo del Manegium, ha assunto l’aspetto  di un giardino con piante aeree; nel salone d’ingresso tre tavoli, simbolo dei tre colori della bandiera (rosso del sangue versato, blu della libertà e nero carbone), sopra i quali delle ampolle contenenti acqua e gioielli, riportavano alla luce il volto, ritratto sul loro fondo, di donne carbonare, oggi del tutto dimenticate. 
Un’altra mostra nel 2013 “Trame…Forme – apriti sesamo“, a villa Badoer, segna l’inizio della collaborazione di Miranda con Paolo Sartori, artista, architetto, disegnatore di tappeti e arredatore. I suoi manufatti sono opere straordinarie per colori, disegni e grandezza. Accostati ai gioielli di  Miranda e alle poesie di Barbara generano visioni e sensazioni ineguagliabili. Per ogni tappeto un gioiello di grandezza opposta. A dare l’impronta della genialità le musiche di Franco Battiato tratte da ‘Apriti Sesamo’ ed eseguite dal vivo.
L’ intesa artistica con Paolo Sartori continua e, a fine estate, c’è una nuova occasione di interazione fra i gioielli contemporanei di Miranda e le particolari didascalie a loro dedicate, in forma di tavole pittoriche, da Paolo sul territorio del Po. E’ il progetto “Dialoghi Preziosi”,  accolto a Cà Cornera nello spazio espositio di Giampaolo Gasparetto.
Seguono altri progetti che coinvolgono anche  Sergio Garbato. Paolo Sartori indirizza Miranda verso la scultura; una sfida che lei accetta, nonostante la novità del tema, per volgersi a nuovi elementi di ricerca: l’acqua, il ‘genius loci’ assieme alla terra. Il risultato prende forma nel 2014 con due mostre dal titolo “Genius loci…nelle radici l’identità” , in contemporanea a San Basilio e a Cà Vendraminseguendo il cordone ombelicale che unisce terra ed acqua e  si snoda lungo il ramo del Po di GoroLa scultura a cui si rivolge Miranda è l’essenza stessa del Polesine, un impasto di acqua e terra in “Argilla aergon” in cui vengono inserite parti della sua storia e della natura che lo caratterizza, o i frammenti della quercia di san Basilio  inseriti nei gioielli o, ancora, l’opera “Viriditas” dedicata alla ‘ Rovra’ la plurisecolare quercia del Polesine.   A luglio 2015, a Rosolina mare, viene allestita “Fluxi“, un’altra mostra  sul tema dell’acqua, mentre, nello stesso periodo, a Venezia, si ammira la collettiva  ‘Aqua è – 100 artisti per 1 solo pianeta” sul tema dell’acqua a cui ha dato il suo apporto anche Miranda assieme ad artisti di fama internazionale, con le opere: “Omnibus un gruppo di piccoli serbatoi d’acqua dedicati ai cinque continenti, e ‘Sedimenta‘, opera ispirata al  Polesine. “Fluxi” viene presentata anche al Museo dei Grandi Fiumi a cura di Sergio Garbato e prosegue a Padova nella sede museale dell’Oratorio di San Rocco, con nuova interpretazione ispirata ai frammenti di Eraclito.Tutte iniziative di successo che hanno fatto conoscere le istallazioni, il gioiello contemporaneo,  le sculture e i tappeti, in uno straordinario, quanto ristretto  dialogo, fatto di insolite contaminazioni, trasformando i tappeti di Paolo Sartori in parti essenziali delle sculture di Miranda e viceversa.Ma è con “Cortex”, opera site specific del 2016, dedicata alla ‘Rovra’ di S. Basilio – una “sindone” di 25 m. realizzata sul tronco della grande quercia – che si crea un sodalizio tra il curatore Garbato, fortemente colpito dall’opera,  e l’artista.
L’amicizia e l’intesa artistica con Sergio Garbato si rafforza  grazie alla continua ricerca di Miranda di rapporti fra le varie potenzialità delle cose. Inizia, inoltre, la collaborazione con il Caffé Coghetto, diventato nel frattempo ‘Art Café’. Miranda vi allestisce una mostra tutta imperniata sul caffé. Seguono altri eventi di valore sociale come Gli occhi del buio” per ‘ M’illumino di meno’, una serata al buio in cui i materiali impiegati,  in assenza di luce, si mostrano in tutto il loro fascino.  Segue  ‘Trialogo’, allestimento realizzato al Museo dei Grandi Fiumi, che esalta il rapporto fra un tappeto di Paolo Sartori, una collana e una scultura/installazione di Miranda e un dipinto astratto di Mario Ferrarese.  Il susseguirsi delle sale che ospitano l’esposizione consentono di dedicare ciascuna a specifici omaggi in un percorso dialettico (o meglio in un trialogo, neologismo coniato  per l’occasione): al concetto di viriditas, ad un grande artista quale Burri, ai tre artisti coinvolti che espongono. Altre esperienze collettive e a carattere sociale  sono state realizzate nel 2018, con il gruppo ‘Artisti a km0’,  specificatamente  in due rappresentazioni: “Primordiale” con gioiello contemporaneo e scultura e “Promesse elettorali” con sculture e una installazione site specific a quattro mani con Luigi Milani, artista poliedrico, con cui ha fondato il sodalizio artistico 1+1 = 3.

Attualmente, Miranda Greggio è  titolare dello spazio ‘Art Room’, in via Mazzini 28, a Rovigo.  Produce: gioielli contemporanei, sculture, istallazioni site specific.

Lauretta Vignaga

da ‘ Fluxi’, opera di Miranda Greggio e Paolo Sartori