Mostra allestita in Pescheria fino al 31 ottobre a cura del Circolo Polesano degli Amici dell’Arte in ricordo di Gabbris Ferrari, Giorgio Mazzon, Sergio Garbato

Rovigo, Veneto –  Una mostra ricca di opere, tra pittura e fotografia, quella attualmente allestita in Pescheria Nuova e visitabile fino al prossimo 31 ottobre con orario 10 – 12 e 17 – 19.30. La realizzazione, a cura del  ‘Circolo Polesano degli Amici dell’Arte’, presieduto da Giorgio Lazzarini, vuole essere un omaggio a questa terra, ai suoi paesaggi, monumenti, tradizioni e persone. Una terra bellissima seppure relativamente conosciuta nel circuito del turismo nazionale e internazionale.
 Una mostra che racconta il presente facendolo emergere dal passato, dalle difficoltà vissute e dalle emergenze affrontate e superate che hanno temprato la gente. E poi le ‘usanze’ di ieri e l’uso del dialetto, ancora radicati nelle comunità di oggi, nonostante il condizionamento di internet e del web. A raccontare come siamo e come eravamo provvede una specifica sezione fotografica, basata su foto in bianco e nero realizzate da: Fabrizio Artoni, Paolo Avezzù, Giancarlo Ballo, Roberto Bottari, Maurizio Braiato, Romolo Cacciatori, Massimo Liboni, Ivano Massaro, Domenico Russo, Cristina Sartorello.   
     Ad aprire l’incontro con il pubblico, costituito, soprattutto, dai soci del ‘Circolo polesano degli Amici dell’arte’, dai pittori e  fotografi che espongono le loro opere e da diversi rappresentanti della cultura rodigina, il ricordo di Gabbris Ferrari, il primo dei tre protagonisti dell’arte e della cultura della città, venuti a mancare negli anni recenti. Di lui ha parlato il presidente del Circolo, Giorgio Lazzarini, e Giuliano Scaranello, attore, che ha recitato brani di testi per il teatro di Gabbris e testi poetici. Ed è stata ricordata la mostra ‘Il paesaggio inquieto’, frutto dell’amicizia tra Gabbris e Giorgio di cui sono stati letti anche brani di poesie da Maurizio Noce, un amico comune. 
    Di Sergio Garbato, scomparso il 6 novembre di un anno fa, è stata ricordata la profonda conoscenza di ogni cosa relativa al Polesine e a Rovigo; La cultura che spaziava dalla musica al teatro, dalla storia del territorio a quella delle famiglie che l’hanno dominato senza tralasciare gli uomini illustri che lo hanno visitato o semplicemente attraversato. In merito è stato presentato il suo libro ‘Di passaggio’, arricchito da disegni di Gabbris Ferraris. 
   Il Polesine, raccontato dagli artisti partecipanti alla mostra in Pescheria, è in primo luogo, la terra nata dal grande fiume Po, un luogo magico dove albe e tramonti infiammano le lagune qundo il carro del sole inizia a salire nel cielo e quando, a sera, completato il percorso, scende oltre la linea dell’orizzonte. E’ la terra degli spazi infiniti e dei grandi silenzi, dove il vento soffia e scompiglia i rami dei salici, sibila intrufolandosi nelle case abbandonate da gente che è andata a cercare fortuna lontano da qui. Un dedalo di canali che s’intrecciano verso il mare, dove acqua dolce si mescola con acqua salata e i canneti offrono rifugio agli uccelli acquatici. Infine le spiagge, sempre più attraenti per i turisti e i bagnanti in cerca di riposo e di svago. I loro nomi sono: Carlo Campi, Alberto Cristini, Carla Fiocco, Maria Rosa Gregnanin, Ottavio Melato, Andrea Pirani, Gian Prina Manet, Silvio Zago.     
Lauretta Vignaga