Ospite a Rovigo, Daniela Antonello parla della sua attività di insegnante

Presente a Rovigo con una mostra d’arte, Daniela Antonello parla della  sua formazione
Appassionata di pittura, l’artista si è dedicata a quest’arte fin dalla giovinezza, curando la formazione di  docenti attivi nelle Università del centro e del nord Italia, con laboratori sull’arte e l’immagine; sul colore, il segno, la percezione e la comunicazione visiva. Dalla fine degli anni ’90 si dedica allo studio e alla ricerca sul disegno infantile e sul  valore simbolico ed emozionale del colore con bambini di etnie diverse.  In seguito, si è perfezionata in: ‘Teoria del gioco e linguaggi espressivi ed è esperta di ‘Arte e immagine’ e ‘Didattica dell’Educazione  all’arte  e  all’Immagine’. Molti i premi e i riconoscimenti ricevuti sia nella pittura che nella grafica e nella fotografia.
E’ fondatrice e presidente di ‘Xearte’, Associazione di promozione sociale e culturale di artisti che operano in Italia e all’estero.

Le opere di Daniela appese alle  pareti della galleria di via Angeli 43,  fino alla fine di agosto, colpiscono l’occhio con la stesura di pennellate dense e omogenee che  delimitano spazi di forma irregolare come fossero nati dalla fantasia di un bambino. Accanto, si estendono  masse leggere di tonalità più chiare che mutano in nuvole striate di rosso l’azzurro intenso della tela che sta alla base.  Qua e là giocano a rimpiattino minuscoli esseri dalle forme buffe e, più in là,  intrecci di colore  si  avvolgono e si sovrappongono; mescolano toni di giallo, rosa, arancio, blu e viola, esaltando la grazia di quello che appare un gruppo di donne.
Concludendo, abbiamo chiesto a Daniela Antonello, studiosa e sperimentatrice  del linguaggio delle forme e dei colori,  “Quanto sia importante educare i bambini all’arte fin da piccoli”.

“Ho organizzato laboratori d’arte per insegnare questa materia a scolari e ragazzi in tanti stati diversi del mondo. Ragazzi di etnie e religioni diverse ai quali l’arte non viene insegnata. E il punto di partenza era insegnare agli insegnanti l’arte per imparare a comunicare con le altre persone e con i giovani, abituandoli ad esprimere ciò che sentivano dentro. In molte aree del mondo si studia storia, astronomia, architettura e diverse altre materie ma condividere pensieri e sentimenti, paure e desideri con i segni, i colori e le forme sono spesso azioni proibite” – ha concluso.
Lauretta Vignaga