Ottobre rosa 2016: impegno straordinario di medici e specialisti

Rovigo, Veneto – Concluso il mese della prevenzione, Andos – Associazione donne operate al seno – presieduta da Anna Maria Cavallari Monesi, traccia il bilancio delle visite e incontri di informazione effettuati durante l’Ottobre rosa. Un evento che, negli ultimi anni, ha coinvolto tutti i Comuni del Polesine nella campagna di prevenzione che coinvolge un numero di donne  in continua crescita sia di età inferiore ai 30 anni che superiore ai 65/70.

Anna Maria Cavallari Monesi, presidente Andos
Anna Maria Cavallari Monesi, presidente Andos

Sabato, 12 novembre, Auditorium dell’ospedale, l’incontro con i medici volontari Andos e numerosi sindaci per la valutazione dei dati raccolti.  Ai presenti, le parole di apprezzamento e incoraggiamento della presidente Cavallari e un grazie speciale al primario di Trecenta, dott. Enzo Facci, che le ha inviato due nuovi medici per far fronte agli incontri e alle visite dedicati alla prevenzione.

Ha fatto seguito Fabio De Grandis, direttore sanitario e volontario Andos, che ha riassunto i dati propri e di alcuni colleghi non presenti. Prima di tutto, però, ha voluto ricordare, la figura e l’opera del professor Umberto Veronesi, recentemente scomparso, punto di riferimento per la chirurgia al seno femminile con cui ha salvato la vita a tantissime donne ed evitato la sofferenza di tante mutilazioni. Un ricordo, condiviso con affetto e ammirazione, da Anna Maria Cavallari Monesi.  Sulle Tracce di Veronesi, l’attenzione dei medico oncologi  si è concentrata sul linfonodo sentinella, che, mutando, permette di individuare la presenza del cancro. In riferimento al comitato Andos di Rovigo, De Grandis ha rimarcato che è uno dei più attivi del Veneto con una campagna di sensibilizzazione e prevenzione estesa a tutta la provincia grazie agli ambulatori mobili.
“Da quest’anno – ha spiegato –  abbiamo dedicato più tempo e attenzione alle visite, grazie alla pratica delle prenotazioni, fornendo risposte soddisfacenti a tutte le donne”.
Il percorso della prevenzione inizia da una un’accurata informazione, cui segue la visita in ambulatorio per valutare l’eventuale presenza della patologia. In caso di sospetto, la paziente viene inviata ad  una indagine strumentale. Il tutto a titolo gratuito. Il metodo base di prevenzione, tuttavia, è la pratica della autopalpazione che ogni donna dovrebbe effettuare sul proprio seno almeno una volta la settimana, per avere un quadro sempre aggiornato della struttura interna della mammella.
Ottobre rosa, in cifre, registra 60 visite effettuate dal dott. De Grandis, soprattutto con donne italiane e straniere naturalizzate;  asintomatiche per la maggior parte in quanto già abituate ai controlli. Età media 42 anni.  Solo 2 sono state invitate ad approfondire le indagini. Le visite nei diversi comuni sono state 200, con una media di 15/20  in ogni giornata. A Lendinara è stato effettuato il maggior numero di controlli, l’età media era tra  40 e 50 anni; 20 di loro non si sottoponevano ad accertamenti da parecchi anni, per l’interruzione dei controlli biennali da parte del servizio sanitario regionale. A Porto Viro le visite sono state effettuate dal dottor Antonio Gandolfi, che ha commentato con favore la prassi della prenotazione.
Impegnato a Rovigo e Trecenta, il dottor Valieri ha visitato 15 donne, tra 55 e 66 anni, che, da oltre 2 anni, erano in attesa dello screening. A tutte loro e alle giovani non ancora inserite nel programma di visite periodiche, è stato raccomandato di preoccuparsi personalmente di fare controlli annuali, soprattutto in presenza di casi tumorali in famiglia. Nessun caso sospetto rilevato.
A Porto Viro, i dottori Francesco Centanni e Andrea Sartori hanno effettuato visite, ecografie o mammografia su 46 pazienti, tra 23 e 63 anni. Rintracciate solo patologie benigne.  I dati di Santa Maria Maddalena, riportati dai dottori: Francesco Pellegrini e Veronica Biondin, registrano 62 visite; età da 20 a 70 anni.   Solo un caso individuato per ulteriori accertamenti.
La presidente Cavallari Monesi, in chiusura, ha sottolineato l’impegno di Andos con le donne sottoposte a chemio: la fornitura di parrucche per tutto il periodo e, per le donne  che non hanno possibilità, anche la donazione dei reggiseni adatti, dopo l’intervento chirurgico.  Infine visite anche a domicilio quando ci sono donne che non possono allontanarsi da casa. Gesti di grande valore che l’associazione riesce a realizzare con raccolte fondi di cui sono protagoniste le numerose volontarie .
“L’importanza dei controlli – è stato aggiunto – diventa sempre più urgente poiché il tumore si sta diffondendo anche fra le giovani sotto i 30 anni, ben prima che l’ASL inizi le campagne di screening. Allo stesso modo è fondamentale prolungare lo screening oltre i 70 anni per l’incidenza di casi tumorali in età avanzate. Si stima, infatti, che, entro il 2020, l’incidenza del tumore cresca del 4,5%, sia per l’innalzamento dell’età a cui colpisce che per il miglioramento delle tecniche di indagine e l’alimentazione meno sana”.
Lauretta Vignaga