Sono i ‘Dettagli urbani’ di Roberto Bottari

ospiti all'inaugurazione
ospiti all’inaugurazione

Rovigo, Veneto. – Ogni città, piccola o grande, oltre all’ aspetto ufficiale che esibisce, offre innumerevoli dettagli della vita che scorre tra le mura domestiche e nelle molteplici attività di lavoro o di svago. Dettagli che, in genere, sfuggono a chi è coinvolto nella routine del vivere di ogni giorno ma si rivelano curiosi e divertenti a chi è capace di vedere oltreché guardare. Spunti di interesse che non sfuggono all’ attenzione di Roberto Bottari e alla sua inseparabile macchina fotografica. Per lui, ogni cosa merita attenzione e se il particolare è confuso, interviene l’obiettivo che dilata e scopre quello che fa la differenza.

Roberto Bottari e visitatori al Caffettiamo

Raccolte in paesi e luoghi diversi le immagini catalogate come ‘Dettagli urbani’, sono diventate il tema della mostra allestita negli spazi superiori del locale ‘Caffettiamo’, in Corso del Popolo 2010, a Rovigo, inaugurata sabato scorso, 4 febbraio, e visitabile fino al prossimo 18 febbraio. Un evento che ha richiamato numerosi appassionati di fotografia e tanti amici dell’autore delle foto, per il quale il ‘Caffettiamo Photo – room’ rappresenta la realizzazione di un desiderio a lungo coltivato: quello di mettere a disposizione degli amanti della fotografia, e non solo, uno spazio accogliente e abbastanza ampio per attività diverse, senza onerosi impegni finanziari.

Coloratissime sullo sfondo del cartoncino scuro che le sostiene, le foto di Roberto Bottari generano continua sorpresa in chi vi si pone davanti. Immagini su cui il tempo, con lo scorrere delle ore e il mutare della luce, ha lasciato la sua impronta : ombre scure di segnali stradali proiettate sui muri; il buio che riempie le cavità di finestre e androni aperti sulla facciata di un edificio; l’immobilità delle cose accentuata dall’assenza di qualsiasi presenza vivente. Protagonisti di una storia ancora da inventare gli strumenti di lavoro: impilati, capovolti, sovrapposti che diventano una sola composizione geometrica. Ombre nere di stendini e fili per il bucato da cui penzolano calzini e indumenti vari, proiettate su una porta dipinta di rosso sangue; effetti cromatici ottenuti dalla luce del sole che inonda oggetti di colore contrastante.  I giochi delle righe che alternano bianco e nero, rosso e giallo e, appoggiandosi su piani perpendicolari, confondono i tracciati e l’alternanza dei colori.
 Una mostra da osservare con calma, da cui farsi coinvolgere lasciando spazio alla fantasia. Lo spirito di osservazione e la ricerca dei dettagli, che non vediamo ma stanno attorno a noi, potrebbe contagiarci regalandoci la capacità di conoscere meglio i luoghi dove abitiamo.
Lauretta Vignaga