Come la tecnologia aiuta a curare meglio 
Rovigo, Veneto – Il cuore, la tecnologia e il ruolo chiave della Cardiochirurgia. Tre punti di interesse per un pubblico molto attento alla relazione di Loris Roncon, primario di Cardiologia dell ULSS 18, ospite del 3° incontro di S.O.S. SALUTE. Organizzate dal Circolo culturale Fors Fortuna Vesta – Quadrivio, rappresentato da Maria Teresa Nadia Rossi e tenute a Palazzo Casalini, sede di Rovigo Banca, le conferenze hanno per focus la salute e il benessere fisico iniziando dalla prevenzione.
   Dato di partenza, per il dottor Roncon, la forte presenza di anziani sul territorio del Polesine, con un’età media che si attesta sugli 80 anni per gli uomini e 84 per le donne. Uno scenario che appare positivo nel complesso, ma non lo è, in quanto tra le cause più frequenti di mortalità, indipendentemente dall’età, emergono le malattie vascolari, pur se, grazie  alla tecnologia, la mortalità è stata molto ridotta.
“Il progresso nella ricerca degli ultimi decenni ha contribuito sia a contrastare la morte per infarto che a cambiare i metodi di cura” – ha cominciato a spiegare Roncon. “Si inizia con l’esame delle coronarie per controllare il flusso del sangue: se non è regolare o si blocca, se ci sono accumuli di grasso, il distacco di un coagulo può chiudere il vaso sanguigno e provocare l’infarto. Un evento che colpisce anche in giovane età. Non sempre, tuttavia,  l’infarto è annunciato dal forte dolore al petto. Per togliere il sospetto si fa una Tac coronarica. Se un coagulo blocca una coronaria, si interviene con la trombolisi,  iniettando nella coronaria un farmaco che lo scioglie. Negli anni ’80 la morte per infarto era del 35/40% dei casi; con l’avvento dell’unità coronarica a Rovigo, si è ridotta al 10/15%. Determinante, anche in questo caso, la velocità del ricovero e dell’intervento. In caso di dolore al petto la telefonata al 118 deve essere immediata” –  ha aggiunto.
Sciolto il trombo si deve procedere con la rimozione della placca di grasso che ostruisce l’arteria: si fa una angioplastica coronarica e l’utilizzo dello stent – tubicino espandibile con struttura a rete metallica in cobalto o acciao medicale – e del palloncino per comprimere i depositi e la placca presenti nell’arteria coronarica.  L’impiego delle fibre ottiche ha permesso di guardare dentro le coronarie e controllarne le pareti. Oggi nell’Unità di Cardiochirurgia di Rovigo vengono eseguite 700 angioplastiche all’anno.
Nel 1958 è stato impiantato il primo ‘pace maker’; oggi quel dispositivo è senza fili. Ci sono defibrillatori in dotazione a scuole e palestre che possono salvare la vita di chi è colpito da infarto se si interviene entro 3 minuti. Ogni farmacia ha un defibrillatore istallato all’esterno.  In caso di dolore al petto la telefonata al 118 deve essere immediata.
“Ma l’allungamento della vita non dipende solo da medicine e tecnologia ma anche dallo stile di vita delle persone. Le campagne di sensibilizzazione e informazione  ‘Il cuore motore della vita’, che, attualmente, coinvolgono oltre 5.000 ragazzi dell’ultimo anno delle scuole primarie, stanno producendo buoni risultati, soprattutto con le famiglie. Da evitare fumo e alcol, bevande gassate, burro idrogenato, vita sedentaria, cibi grassi. Incentivare il consumo di frutta e verdura e misurare spesso la pressione” – il consiglio di Roncon.
Ospite in sala la soprano Wilma Vernocchi, una delle protagoniste del bel canto destinataria del ‘Premio Quadrivio’.
Lauretta Vignaga