Promesse Elettorali. Una riflessione sulla libertà di voto e l’abitudine corrente di non rispettare gli impegni presi. 
Rovigo, Veneto –  Leggère e piene di entusiasmo, espressione di impegno e buona volontà, quanto lo sono i pensieri e le parole dei marinai che salutano l’amata dal ponte della nave che sta per salpare. Così, ‘Promesse elettorali’, performance conclusiva del progetto ‘Racconta Rovigo’, è andata in scena nello spazio che affianca il negozio ‘Plastogomma’, in via don Minzoni 2. Un  luogo destinato, dal Comune di Rovigo, all’ Associazione Polesana Mutilati e Invalidi di guerra e, purtroppo, mai effettivamente, consegnato, come ha dichiarato Giorgio Fantato, presidente dell’associazione rodigina che, quest’anno festeggia il centenario della fondazione. 
    Solleticate dal titolo, dalla diffusione dell’evento creata dalla stampa e, forse,  dalla possibilità, annunciata dall’Associazione Cantieri Culturali Creativi, organizzatrice della recita, di entrare nella prima e unica rappresentazione di ‘Promesse elettorali,  le persone prenotate sono state  molte di più del previsto. Per ciascuna che entrava  nello spazio riservato alla rappresentazione, un foglio e una matita, attrezzo indispensabile per sottoscrivere una promessa……in risposta ad altre ‘promesse’.  
Pochi gli arredi sulla scena –  un cortile circoscritto da vecchie mura – ma fondamentali. Un leggio con sopra un documento, e un microfono a disposizione di una signora dalla voce stentorea, ma non troppo, per non aggredire il popolo degli ‘elettori’ che  le stava schierato davanti. Al suo fianco, in piedi su una pedana, una fanciulla la cui voce  diffondeva  dolci note simili a quelle delle sirene che  cercavano di ammaliare Ulisse. Nel silenzio generale, la donna ha cominciato a leggere  il foglio che aveva davanti: un programma elettorale pieno di novità. Promesse di concessioni e facilitazioni mai avute prima. Promesse che, come regola, dovevano essere onorate. Anche i presenti dovevano onorare le loro promesse: quelle scritte sul foglio ricevuto assieme alla matita.
La voce, venata di ironia, ha iniziato ad enunciare gli articoli, sottolineando, per ciascuno, che:
 “Le promesse vanno sempre onorate”
     La prima promessa riguardava la sicurezza, che tutti volevano; poi l’abolizione delle accise, diventate inutili; da sostituire con altre da inventare. Il diritto alla salute basato sulla facoltà di scegliere i vaccini da somministrare ai propri figli. Magari non nelle dosi previste, ma solo un assaggio. Il controllo del territorio affinchè non manchino inondazioni e terremoti che impongano la necessità di nuove tasse per la ricostruzione. E indagare se al mondo ci sono terre da esplorare e popoli da colonizzare. La mancanza di risorse per la scuola si può risolvere cambiando il modello di istruzione, impegnando i bambini con piccole attività da sfruttare. Ogni articolo  suggellato dall’avvertimento: ” Le promesse vanno sempre mantenute”. 
     Poi la scena cambia e l’attenzione si sposta su un grosso pallone appeso in alto: Un simbolo della terra da afferrare e lanciare lontano e poi riprendere.  Alla parola si sostituisce il teatro danza con un breve passaggio di danza contemporanea curato dalla coreografa e danzatrice Romina Zangirolami. Inizia una prova di forza che finisce per mettere al tappeto la danzatrice. Non è la resa, tuttavia. Il messaggio è chiaro: ” L’ impegno comune può dare i giusti risultati; il nostro compito è fare del mondo un luogo migliore dove vivere insieme in pace e  libertà”.
  A suggerire questo mondo nuovo, più giusto ed equo per l’ umanità che lo abita, provvede una istallazione appoggiata ad un muro spoglio e sbrecciato. Una composizione di moduli di cartone dipinti d’azzurro come il cielo infinito. Sbuffi di nuvole veleggiano in quella immensità regalando serenità e pace.
   A concludere il tutto la promessa che ciascuno deve scrivere per se stesso. Quel foglio di carta, inserito in un contenitore, verrà, successivamente, letto e commentato. Gli artisti a Km 0 hanno già pronta una nuova idea.
    Diverse le arti e gli artisti coinvolti: recitazione, danza, pittura, scultura, scrittura, canto, istallazione. A realizzarli: Miranda Greggio, Luigi Milani, Diego Forno, Luigi Gioli, artisti. Fiorella Tommasini, recitazione; Linda Nordio, canto, Francesco Casoni, testi, Romina Zangirolami, danza.
Lauretta Vignaga