Incontri formativi e spettacoli per le scuole secondarie di I e II grado della Provincia di Rovigo

Rovigo, Veneto –  Il Coraggio in Rosa arriva nelle scuole. Il ricordo di Rosa Balistreri diventa preludio per parlare di mafia in Polesine e nel Veneto con i ragazzi delle Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado della Provincia di Rovigo grazie a Minimiteatri.     La storia dell’artista Rosa Balistreri che ha incantato gli spettatori presenti al Teatro Sociale alla fine del maggio scorso grazie alla magistrale interpretazione dell’attrice Cristina Donadio, arriva ora nelle scuole affinché anche i più giovani possano diventare cittadini responsabili del mondo dalla parte della giustizia.

Si parte con un calendario di incontri- spettacolo che coinvolgeranno numerose scuole del territorio con approfondimenti, conferenze, video-proiezioni, racconti e letture recitate. ‘Legalità e violenza di genere: l’esempio di Rosa Balistreri’ è il titolo di quanto verrà proposto ai giovani delle scuole con il progetto: ‘Rosa Balistreri, una donna per la  giustizia e la legalità’, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con Libera-Rovigo e Associazione Cosa Vostra.

Si tratta dello sviluppo del progetto ‘Il Coraggio in Rosa’, dedicato alla figura della cantastorie siciliana, ideato da Minimiteatri sotto la direzione artistica di Letizia E.M. Piva,  che ha ottenuto l’Alto Patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. La storia di Rosa è diventata introduzione ad una complessa ricerca fatta anche sul territorio polesano e veneto, sempre a cura di Letizia E.M. Piva, in collaborazione con la  dottoressa Giorgia Brandolese, presentata nel maggio scorso durante lo spettacolo-conferenza ‘Storie vere di ordinaria mafiosità’.    Grazie all’approfondimento biografico e artistico sul personaggio di Rosa Balistreri, si concentrerà l’attenzione sui temi della legalità e violenza di genere che hanno segnato la sua vita. Vittima essa stessa, è riuscita a rompere il silenzio e l’indifferenza con  la sua voce e i suoi testi, trasformando il dolore in forza e riscatto. Rosa diventa, dunque, esempio concreto per portare sotto i riflettori una maggior consapevolezza personale e sociale, in particolare per le nuove generazioni, allo scopo di informare, sensibilizzare e prevenire.

Gli incontri, iniziati  il 7 novembre, con gli studenti  della scuola secondaria di primo grado di Pontecchio Polesine dell’Istituto Comprensivo di Polesella, hanno permesso ai  giovani di ascoltare le parole della direttrice artistica, Letizia E.M. Piva, e di assaporare i brani recitati dall’attore Paolo Rossi, nonché le spiegazioni e le conoscenze di Francesco Trotta, esperto di mafie, nel direttivo dell’associazione Cosa Vostra.

A seguire, il 16 novembre sarà la volta dell’Istituto Tecnico Agrario Munerati di Sant’Apollinare. Per l’occasione saranno presenti anche Remo Agnoletto, Presidente del Centro Documentazione Polesano onlus e coordinatore dell’Associazione Temporanea di Scopo ‘Salvaterra’, con gestione della ‘Casa della Legalità e della Cultura’  dedicata all’appuntato Silvano Franzolin; l’attore Marino Bellini, Rosa Silvia Dicuonzo e Manola Borgato, del Laboratorio sulla lettura espressiva curato da Minimiteatri. Il 18 novembre toccherà a Crespino e il 19 novembre a Polesella per proseguire fino alla fine del mese con gli appuntamenti di Lendinara del 23 e di Villadose del 30 novembre.

«Dopo averne parlato alla cittadinanza, è arrivato il momento di parlarne con i cittadini dell’oggi e del domani” – ha commentato la direttrice artistica.  ” Parlare di mafia, partendo da Rosa Balistreri, ci dà l’opportunità di riflettere non solo su un problema ormai radicato a livello nazionale, ma anche sulla violenza di genere. La storia di Rosa è infatti l’esempio vivo di un percorso difficile di liberazione. Al contempo affiancare esperti e professionisti in un  lavoro che mette in evidenza i comportamenti d’origine mafiosa sul territorio polesano e veneto, può essere uno strumento che può dare ai ragazzi  maggiore consapevolezza sui gravi problemi che affliggono la nostra società. Bisogna unirsi, dare forza alle istituzioni. Semplicemente, bisogna parlarne perchè non conta quanto sei piccolo; ricordati che la tua voce è importante. Sempre” – ha concluso Letizia Piva.