il nuovo punto di riferimento per gli appassionati dello scatto
    Rovigo, Veneto – Studio fotografico e associazione culturale, Rovigo Fotografia, costola di RCE Rovigo, è il luogo ideale per chi ama e pratica la fotografia e desidera dare sfogo alla propria creatività. Inaugurata il 14 settembre scorso, in viale Porta Po, la struttura è dotata di spazi diversi per le molteplici esigenze dei fotoamatori e dei professionisti dello scatto. Due sale di posa, una sala still life, camerino e sala trucchi e un’aula per i corsi di formazione.
   Un luogo dove la fotografia è in grado di soddisfare tutte le esigenze e necessità specifiche di coloro che la praticano, siano essi tesserati che simpatizzanti. Dove ci si può confrontare ed esprimere le proprie potenzialità grazie alle attrezzature messe a disposizione e gli spazi per organizzare eventi.  Ad arricchire visivamente l’inaugurazione ha contribuito anche lo straordinario gioco di luci e colori di ‘Dynamic’, fotografie in movimento di Roberto Bottari, il primo ospite di Rovigo Fotografia.
    La sfida di cogliere ‘l’attimo fuggente’, il  momento irripetibile in cui il ‘presente’ è tale ma sta diventando ‘passato’, è il sogno impossibile di ogni appassionato di fotografia. L’immagine fotografica è qualcosa di statico ma, sia pur difficile e complicata, la soluzione esiste. L’occhio umano, ad esempio, non riesce a cogliere con certezza il dettaglio del movimento di un animale in corsa; la macchina fotografica, invece, essendo meccanica, può fissare con precisione il flusso del movimento, frammentandolo in una serie di scatti discontinui, ricostruendo, poi, in modo credibile e convincente, il flusso temporale.
La scoperta venne fatta dal fotografo inglese Eadweard Muybridge che, nel giugno del 1782, aveva accettato la sfida di un ricco signore, appassionato di cavalli, che gli aveva chiesto di fotografare il suo celebre cavallo Occident per dimostrare che, durante il galoppo, c’è un istante in cui il cavallo ha tutte le zampe sollevate da terra.  La sfida fu vinta: la fotografia era riuscita a fissare, per la prima volta, il momento inafferrabile di ogni riflessione sul tempo.
   Nel secolo scorso, la fotografia in movimento è diventata realtà grazie allo ‘scatto creativo’, il ‘panning’. Nelle foto realizzate il protagonista è fermo e l’immagine ben definita, mentre  tutto il resto appare mosso. la sensazione conferita è di movimento che si trasmette a tutta la scena.
    ‘Dynamic’, tema proposto da Roberto Bottari, è costituito da una serie di foto del tutto inedite, dove ogni scatto nasce dallo studio di ciò che si vuole ottenere e dalle diverse prove fatte per realizzarlo.  ‘Foto sbagliate’ – come le definisce l’autore.  La tecnica consiste nel muovere la fotocamera parallelamente al soggetto da riprendere; oppure la fotocamera è ferma e si utilizza un tempo di ripresa lento per registrare il movimento, mentre ciò che scorre sulla scena non viene registrato. Cambiando il movimento della macchina fotografica cambia anche la velocità del soggetto.
Nella serie di foto di ‘Dynamic’, il dato più eclatante è la ricchezza dei colori che scorrono davanti ai nostri occhi, mentre il soggetto in primo piano sembra perdere consistenza per amalgamarsi con il contesto in cui si trova.  La sensazione di velocità dei mezzi di trasporto, dei ciclisti, dei cavalli al galoppo è quasi tangibile, e sembrano  opera di magia le evoluzioni dei tessuti che vestono le danzatrici. I corpi  scompaiono nelle leggiadre volute della stoffa impalpabile; e poi si  aprono a ventaglio sopra il capo e attorno a braccia e gambe trasformando il tutto in un fluttuare leggero di materia. Ciclisti, in fila indiana, pedalano curvi sui manubri mentre le ruote delle bici e  le magliette indossate si allungano e spariscono all’indietro. Straordinaria la foto dei cavalli lanciati al galoppo, dove la corsa sfrenata confonde dorsi e criniere in una massa compatta La sensazione di chi guarda è quella di  trovarsi in un caleidoscopio di luci e colori che fuggono e si rincorrono, si intrecciano e scompaiono lasciando spazio ad altre illusioni.
Lauretta Vignaga