Il nuovo numero presentato nella villa del ‘700 oggi casa della legalità e della cultura

Sala gremita a Salvaterra di Badia Polesine presso villa Valente Crocco in occasione della presentazione del n. 55 di Ventaglio 90. Il direttore Lino Segantin si è soffermato sugli articoli più importanti, dando la parola agli estensori dei testi incentrati su tematiche di carattere storico, artistico e naturalistico relativi al Polesine.

Squisita l’accoglienza da parte di Remo Agnoletto, presidente del Centro Polesano di Documentazione, che ha illustrato ai convenuti la storia di villa Valente Crocco, nobiliare costruzione del ‘700 sequestrata alla mafia e – grazie all’interessamento di Libera – ristrutturata e poi affidata in gestione a sette associazioni, con capofila il Centro di Documentazione Polesano.

Fra gli altri articoli del Ventaglio, di sicuro interesse si sono rivelati il percorso turistico “Da Melara a Stienta” presentato sulle pagine della rivista dall’arch. Lauro Benetti e l’itinerario “Rovigo Risorgimentale” proposto da Rosanna Beccari, autrice anche del testo “Le 21 madri della Costituzione”.

Particolare attenzione hanno suscitato le pagine dedicate a Rosolina Mare, a cura di Roberta Marcolongo, e alla storia molto più antica di Adria ed il Delta, proposta da Sandra Bedetti . Tra i personaggi illustri, sicuro interesse ha suscitato la biografia del Conte Domenico Angeli redatta da Franco Gemelli e quella di Andrea Nicolio a cura di Carlotta Sferrazzo. Le mostre del Roverella dedicate alle fotografie di Pietro Donzelli e alle realizzazioni di Gabbris Ferrari hanno trovato una puntuale recensione sulle pagine del Ventaglio, accanto alla produzione pittorica di altri artisti polesani tuttora attivi.

Ha suscitato vivo apprezzamento la lettura fatta da Angioletta Masiero delle poesie di Rodolfo Vettorello dedicate al delta e l’iniziativa umanitaria “Bandiera Gialla” animata da Davide Rossi.

La manifestazione si è chiusa infine con un simbolico passaggio di consegne tra l’assessore alla cultura uscente del Comune di Badia Polesine Idana Casarotto e il subentrante “in pectore” Stefano Segantin